Regia di Kaneto Shindo vedi scheda film
Sono letteralmente entusiasta della visione di questo magnifico film giapponese.L'ambientazione in mezzo ai canneti di questa storia di guerra(non mostrata),amore,desiderio e violenza vale da sola la visione del film.Gli incredibili piani sequenza alternati ai primi piani della giovane potagonista che corre a perdifiato in mezzo a questo "mare verde"-per raggiungere l'agognato piacere della carne- sono da storia del cinema come del resto la maschera da demone-ha tutto il diritto di rientrare nel novero dei mostri cinematografici.Ad accompagnare le vicissitudini dei protagonisti c'è sempre un'umidità latente ed appiccicosa,ma anche molto erotica.Il problema dellla suocera che teme la relazione della nuora con l'amico del figlio morto(morto?),non è-secondo me-la paura di rimanere sola o di non riuscire più a portare a termine gli assassinii necessari alla propria sopravvivenza ma semplice gelosia della carne e del desiderio.A dimostrazione di ciò l'anziana donna(nonostante tutto,molto sensuale)riesce da sola ad uccidere e a far cadere nel buco infernale il samurai della maschera,nonchè potrebbe dare il suo corpo in cambio di cibo al contadino strozzino cui cede le cose trafugate agli assassinati.La vecchia è talmente travolta dal desiderio represso che non prende in considerazione neanche l'eventualtà che il samurai mascherato possa essere suo figlio.Ci sono molte altre chiavi di lettura di questo film ammaliante(la guerra,l'emancipazione femminile),però la sessualità determina sempre tutti gli eventi della trama.Il finale rimane sospeso in tutti i sensi ai bordi di questo buco infernale.Forse la giovane donna si salva e ritrova il marito..?
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