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The Signal

Regia di David Bruckner, Jacob Gentry, Dan Bush vedi scheda film

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La recensione su The Signal

di superficie 213
8 stelle

Interessante horror indipendente americano che ha avuto una genesi particolare, visto che i registi che si sono susseguiti nell'opera non hanno lavorato  insieme ma hanno portato avanti il film fino a dove il direttore precedente lo aveva girato,in una sorta di improvvisazione musicale.
Seguendo lo stesso canovaccio - ed i soliti personaggi che diventano da protagonisti a "minori" - David Bruckner, Dan Bush e Jacob Gentry - questi i nomi dei tre registi coinvolti nell'operazione - disegnano una storia intrigante , che unisce molti classici del genere - dal romeriano LA CITTA' VERRA' DISTRUTTA ALL'ALBA fino a 28 GIORNI DOPO - , in un calderone a tratti un po' confuso ma sicuramente piu' intrigante e vivo di mille blockbuster messi insieme.
Una pellicola che riesce ad intrattenere benissimo,senza annoiare e colpendo anche a fondo nei momenti giusti ,lasciando spazio alle atmosfere ed ai buoni personaggi - ottimo il cast di semisconosciuti -  , "circondati" da una messa in scena efficace e senza fronzoli che sta bene alla larga dalla moda dei nuovi horror patinati e anemici che la major ci fanno sorbire ogni anno.
Tutto il film ha una fotograia slavata degna di nota,cosi' come degna di nota e' la bella colonna sonora quasi rumoristica che dona ancora piu' fascino all'insieme.
Un film interessante,che mette sul piatto le paure dell'essere umano , le sue debolezze ma e soprattutto la sua violenza mai sopita , che qui esplode come un virus malefico.
Tanta carne al fuoco, non sempre ben cotta ma sicuramente saporita.
Da vedere per chi ama il genere.

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