Regia di Marco Tullio Giordana vedi scheda film
Marco Tullio Giordana è un regista di persone, di storie di persone, di caratteri. E in questo ultimo film non si smentisce. Racconta una storia vera, ma virata nei moduli di un romanzo, puntando l'attenzione sopratutto sui caratteri. Il resto, la Storia, rimane in sottofondo pur intervenendo nella storia personale dei personaggi. E' un arma a doppio taglio però: io amo questo tipo di operazioni che "romantizzano" la Storia, aggiungendo personaggi di fantasia ma emblematici (Taylor/Goffredi), che ricalcano personaggi veri, amo questo citare in maniere a volte più o meno riuscite i grandi. (Amo sopratutto che Giordana si ricordi di Rossellini e di Visconti). Ma capisco che l'operazione rischia di staccarsi dalla Storia ed entrare nella fiction. E' l'unico limite, certamente non esile, di questo lungo film, che soffre un po' della destinazione televisiva. Ed è un peccato però: ha diverse sequenze belle, che rimagono impresse, anche abbastanza forti, e la presa di posizione del regista che non condanna e non giudica con l'accetta fascisti e antifascisti e usa uno sguardo impietosito verso la figura di Luisa Ferida. L'interferenza televisiva purtroppo "appiattisce" quello che secondo me doveva essere messo più in risalto, il prima ed il dopo, la gloria e la discesa di questi due personaggi. Si avverte l'odore della fine nell'ultima sequenza quando ormai i due ex-divi sono spogliati di tutto. Ma nel complesso un bel film, di sentimenti, come dicevo di persone e di storie.
Dopo averlo rivisto ieri sera (30-31 maggio 2010): in televisione si sa, si appiattisce tutto. Eppure questo film che avevo tacciato di essere un po' fiction, ha dispiegato tutto il suo fascino, tutte le sue bellezze. E' un film bello. A partire dalla storia di amore morte dannazione riscatto. E' bello che abbiano fatto convivere realtà e immaginazione dando ai personaggi quel valore simbolico che hanno tutte le grandi sceneggiature. Forse non bene e male come dice Valenti nella scena del tram, ma proprio in ognuno di loro convive il bene ed il male. Bello perché Giordana è super partes, la battuta finale del partigiano anonimo, "abbiamo fatto giustizia" suona dura, spietata (forse ricorda i terroristi di "Buongiorno, notte") e ingiusta. Bello perché anche se ha scelto la Bellucci che in mezzo a due attori bravi non sa recitare, riesce uguale ad essere la Ferida, con il suo glam, il suo fascino da diva e le sue debolezze di donna innamorata e perduta. Bello tutto. Adesso gli metto anche una stellina in più. Ad avercene di filmoni così.
bella
Un po' discontinuo, ma qui conferma la vena de La meglio gioventù, che guarda alle grandi storie e si ricorda dei maestri.
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