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Gomorra

Regia di Matteo Garrone vedi scheda film

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La recensione su Gomorra

di mc 5
8 stelle

Che bomba di film!! Erano decenni che non mi capitava un film italiano così duro, teso, asciutto, appassionante. A poche ore dalla visione, ho una singolare percezione che -giuro- mi succede di rado di avvertire: mi sembra di esserci stato davvero anch'io DENTRO quella storia terrificante, e di aver spiato quelle "esecuzioni" con ansia nascosto dietro qualche muro...Sembra impossibile che un regista italiano abbia messo in scena un dramma così denso ma così essenziale, così cupo e così incisivo. Siamo anni luce distanti dalle carinerie di un Zanasi o dalle facce goffe/vaghe/simpatiche di un Mastandrea; qua si apre una finestra su un mondo maledettamente autentico, su vite disperate, su felicità negate, su esistenze ai limiti. Un mondo a parte che preferiamo ignorare ed affidare alle facce degli speaker dei telegiornali. Ma è un mondo piu' che mai vivo, in cui carne e sangue palpitano e gridano, magari con qualche neomelodico napoletano che canta in sottofondo, probabilmente alternato a qualche brano "techno". Un sonoro "bravo!" alla mente lucidissima di Garrone che riscatta con un colpo secco decine di film italiani "burletta". Imparate. Imparate, cineasti italiani, eunuchi ed afasici, svogliati ed ammiccanti, come si gira un film maturo, completo e -soprattutto- che lascia un segno. E basta coi trentenni disillusi ex freakettoni che non sanno dove sbattere la capoccia, qui abbiamo persone vere, viscere, cuori che battono, lacrime, sangue, paura, morte. A costo di farci la figura del cretino, lo ammetto da subito: non ho letto il libro di Saviano da cui il film è tratto. Potrebbe allora anche sorgere il dubbio che i presunti meriti di Garrone siano dimezzati dato che ha trovato un bel romanzo servito su un piatto d'argento; tesi che è subito annullata dal fatto che: a) il film è un adattamento molto ridotto dal libro il quale è ben piu' popolato (mi si dice) di personaggi e vicende. b) è comunque evidente la mano fermissima di Garrone, non ci sono santi, e se ne avverte tutta la devastante potenza espressiva registica. Del resto, Matteo mi aveva già influenzato positivamente con il valido "Primo amore" e con quel dramma stupefacente che era "L'imbalsamatore", altre due opere personalissime che hanno "lasciato il segno". Non è facile parlare del contenuto di questo film a chi ancora non lo ha visto...Si tratta dell'intrecciarsi di storie diverse, accomunate da uno sfondo che le collega, uno sfondo che è reso in modo magistrale: quei casermoni popolari, quei laboratori tessili, quelle discariche...non è facile trovare le parole per raccontare la desolazione, il senso di ineluttabilità, il cinismo che accompagna la violenza, la tragedia...Diciamo solo che varcare il confine dell'ingresso di quelle case-alveare è come entrare in un girone infernale, con volti che hanno impresso il marchio di Caino, il segno della violenza, la prevaricazione per sopravvivere, in un universo dove la pietà non esiste neanche per sentito dire, e dove si DEVE scegliere -subito e senza rifletterci- da che parte stare (o si domina o si è dominati). E badate che queste parole che ho appena scritto non sono vezzi letterari o soggetto per fiction tv tipo "La Squadra": no, rappresentano un mondo VERO, con tutta la sua carne e tutto il suo sangue. Dunque meglio non cercare di raccontare trame o svelare sceneggiature, sarebbe inutile e inadeguato. Ma non posso non evocare certe facce, certe maschere incredibili che appaiono grottesche eppure efficacissime in quanto tremendamente autentiche, come certi boss locali dall'aria truce, o certi colletti bianchi con la faccia come il culo (il personaggio di Toni Servillo), certi galoppini della camorra che giorno dopo giorno, come solerti impiegati, lavorano da formichine operose, oppure certi adolescenti che vedono l'affiliazione alla camorra come la "botta" che li farà svoltare per potersi permettere soldi e donne no-limits ("i soldi sono la prima cosa"). Insomma vite segnate da un'idea dell'esistenza che a noi appare quasi romanzesca ma che pure, quotidianamente, seduce ed alimenta le fantasie e i desideri di migliaia di uomini e donne che ci credono, credono nelle virtu' salvifiche della Camorra, nel suo essere "opposizione" e "rivoluzione" nei confronti di uno Stato ormai inerte ed incapace. Le didascalie finali, prima dei titoli di coda, a qualcuno potranno apparire superflue, visto che ripetono dati e notizie in gran parte già tristemente noti, e invece le reputo piu' che mai necessarie, sia per ricordare a noi italiani sia per divulgare nei diversi Paesi in cui l'opera verrà esportata, che in Italia esiste un "altro stato" (peraltro inespugnabile) DENTRO lo Stato. Tuttavia sarebbe un errore circoscrivere tutto ciò ai "quartieri difficili" o alle "aree disagiate", perchè da questa realtà apparentemente così folkloristica partono segnali destinati ad incrociarsi nelle piu' grandi capitali d'Europa: il problema vero è che, al di là dei boss locali coi loro connotati estetici tronfi e ridicoli, la Camorra gestisce traffici economici pazzeschi con ramificazioni su scala mondiale. Garrone dipinge una realtà quotidiana in cui improvvisamente si registrano esplosioni di orrore e di follìa, a cui la gente è assuefatta e senza che nessuno si chieda se tutto questo ha un senso, per poi tornare alla vita di ogni giorno, surrealmente scandita dal ritmo dei cantanti "neomelodici". Coppola, Scorsese, Rosi: si possono anche cercare qua e là tracce e riferimenti ai Maestri del cinema "di criminalità": ma è un esercizio inutile, perchè Garrone ha dimostrato di possedere una SUA idea di Cinema. Grande Cinema Italiano. E vorrei concludere, come spesso mi capita, con una noterella personale. Alla proiezione a cui ho assistito, seduti non distanti da me, c'era un gruppetto di 5 o 6 energumeni con chiarissimo accento partenopeo, tutti ragazzoni sui trent'anni. Ebbene, costoro sottolineavano le varie sequenze del film ghignando divertiti. Ora, a me è rimasto questo dubbio: ghignavano per incosciente e/o demente leggerezza oppure perchè si riconoscevano nei modelli rappresentati dal film??. Chissà...
Voto: 10

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