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Miracolo a Sant'Anna

Regia di Spike Lee vedi scheda film

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La recensione su Miracolo a Sant'Anna

di FilmTv Rivista
6 stelle

«È nato nu criaturo niro niro»: niente più della Tammurriata nera rievoca l’epifania del colore portata dai soldati afroamericani in Italia. Miracolo a Sant’Anna ritorna sul sacrificio dei Buffalo Soldiers - soldati statunitensi che venivano definiti dai razzisti «Eleanor Roosevelt’s Niggers» - e alle vittime dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema nel quale 560 civili furono trucidati dai nazisti. Il problema è che nell’ultimo cinema di Spike Lee le sfumature risultano assorbite da una vocazione all’esemplarità priva di dialettica. Lee non racconta (più) ma pontifica, affermando così il principio base del suo cinema: è lui la voce dell’esperienza afroamericana. Ma chi meglio di Lee dovrebbe sapere che le cose non sono mai solo “bianche” o “nere”? Purtroppo Miracolo a Sant’Anna non diventa mai racconto filmico, limitandosi a illustrare un teorema ideologico. Non che manchino motivi d’interesse: un Pierfrancesco Favino di sofferta intensità; la faccia di Massimo Sarchielli; Walton Goggins redneck codardo; Turturro. Poco, però, per reggere le enormi ambizioni del film. Senza contare un misticismo dolciastro che conduce a un epilogo sconcertante. Davvero imperdonabile, poi, da parte di un regista che si è sempre scagliato contro gli stereotipi riguardanti gli afroamericani, la banalità del rapporto tra un “Marcellino pane e vino” scampato alla morte e un “gigante di cioccolata” superstizioso al quale il bimbo chiede una banana (!) appena lo vede. Spike polemizza inutilmente con John Wayne quale simbolo della rappresentazione monocromatica della guerra: i suoi soldati non valgono l’immenso Woody Strode de I dannati e gli eroi di John Ford. Così, mentre Obama invita gli Usa a mettersi alle spalle il colore reinventando l’utopia roosveltiana, Spike ricicla un approccio degno della retorica del reverendo Farrakhan. Utile dunque rivedere Paisà: nel dialogo tra Dots M. Johnson e Alfonsino Pasca, Roberto Rossellini aveva già messo tutto quello che avrebbe dovuto essere Miracolo a Sant’Anna.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 41 del 2008

Autore: Giona A. Nazzaro

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