Regia di Spike Lee vedi scheda film
Un film che, partendo da un buon soggetto (il romanzo di McBride) mette invece in fila una serie imbarazzante di "improbabilita'" narrative nel nome, parole testuali di Lee, di un omaggio al Neorealismo e di una nuova epica per la cinematografia di guerra.
L'amplesso clandestino tra l'emancipata Renata e il Sergente Bishop come ossequio a Paisa' ?
I tiri di artiglieria che seguono, invece di precedere, l'avanzata di fanteria come nuova grande rappresentazione bellica?
Viene da sorridere: Ingenuita' o pressapochismo?
E cosa dire del tema portante dell "Uomo che dorme" che rimane sfacciatamente irrisolto al termine del film?
Al di la dei temi polemici legati alla ricostruzione storica, che risultano difatto totalmente marginali, il film e' totalmente insufficiente e dopo la partenza strepitosa dell'omicidio nell'ufficio postale comincia ad incepparsi in continuazione, arrivando a creare degli effetti cacofonici dal punto di vista della narrazione che sfiorano il ridicolo.
Apprezzabili le interpretazioni degli italiani.
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