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Grande, grosso e... Verdone

Regia di Carlo Verdone vedi scheda film

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La recensione su Grande, grosso e... Verdone

di LorCio
7 stelle

Un film fatto per i fans, quei verdoniani che amano alla follia i personaggi di “Un sacco bello”, “Bianco, rosso e Verdone” e “Viaggi di nozze”. Carlo non aveva intenzione di realizzare un quarto collage di varia umanità nostrana, ma si è dovuto gentilmente piegare alle suppliche degli ammiratori. Ormai è un uomo cresciuto dai tempi della prima opera, ma anche dell’ultima, ha maturato una capacità di interprete a questo punto infallibile. Dunque il nuovo trittico non è soltanto un film ad episodi comune (e di solito questo genere ha l’handicap di essere disarmonico e non omogeneo), ma l’ennesima, sapida riflessione sui molti vizi e le poche virtù degli italiani. Riesumando tre delle migliori caratterizzazioni, ecco allora la triade: Leo (già visto in “Un sacco bello” e “Bianco, rosso e Verdone), marito e papà scout, a causa della morte della madre, ha a che fare con una ditta di pompe funebri lugubre e sprezzante e con un fratello litigioso; l’impeccabile Callisto (derivazione del Furio di “Bianco, rosso e Verdone” e il Raniero dei “Viaggi di nozze”), insopportabile professore di storia dell’arte puttaniere e moralista (e per tre volte vedovo) spinge il timido e represso figlio Severiano a fidanzarsi con una studentessa orfanella; i borgatari Moreno e Enza Vecchiarutti (ossia i corrispondenti quarantacinquenni di Ivano e Jessica di “Viaggi di nozze”) vanno in vacanza in un elegante hotel siciliano facendo emergere il loro carattere e la loro ingenuità. Sono tre episodi che hanno come intento quello di denunciare l’imperante volgarità dei giorni nostri, esposta in tre modi diversi: nel primo, i volgari sono i becchini, estremisti del cinismo; nel secondo, volgare è Callisto, che in pubblico sfodera un’aria saccente, irreprensibile, intellettuale e in privato va a prostitute insieme all’amico onorevole (altro esempio di volgarità) e maltratta psicologicamente il figlio; nel terzo, volgari sono Morena ed Enza con il loro atteggiamento popolaresco e cafone, ma in realtà vittime di loro stessi e della loro inesperienza. La bravura del Verdone regista si vede anche nel come riesce ad alternare diversi registri di scrittura e direzione, da un primo segmento candido, buffo e anche drammatico ad un secondo più grottesco e noir e passando ad un terzo disincantato, amaro e realista. Superata da parecchio la cinquantina, Carlo Verdone è spassoso e esilarante, eccezionale nel saper incarnare tre personaggi così diversi tra di loro, nel riuscire a captare i segnali dei nostri tempi, trasferendoli con irresistibile sagacia sul grande schermo. È forse un film molto figlio dei due “Manuale d’amore” che ha interpretato per Veronesi, perché possiede una vena più matura e malinconica rispetto ai suoi precedenti film ad episodi. E, pur spadroneggiando la scena senza freni inibitori come poche volte gli era capitato negli ultimi anni (oltre a Leo, Callisto e Moreno recita la parte di un onorevole e dona la sua voce ai figli e al fratello di Leo), lascia anche il giusto spazio ai suoi comprimari, da una bravissima Claudia Gerini sempre più sicura alla rivelazione cinematografica di Geppi Cucciari fino ai giovani Andrea Miglio Risi, Martina Pinto e allo straordinario Vittorio Emanuele Propizio, già adolescente Accio di “Mio fratello è figlio unico”, il nostro miglior attore giovane. E' raro vedere, di questi tempi, una commedia così feroce, cattiva, caustica, laica.

Sulla colonna sonora

OK.

Cosa cambierei

Voto: 7.

Su Vittorio Emanuele Propizio

Straordinario. Non ci sono altre parole per descrivere il nostro miglior attore giovane.

Su Clizia Fornasier

Brava.

Su Martina Pinto

Brava.

Su Roberto Farnesi

Bravo e bello.

Su Andrea Miglio Risi

Un volto davvero bello, qui ha la nostra comprensione umana.

Su Eva Riccobono

Algida. A me non piace.

Su Geppi Cucciari

È, al cinema, una rivelazione. Non ci avremmo messo la mano sul fuoco, dal momento che una miriade di comici passati sul grande schermo hanno fatto flop.

Su Claudia Gerini

Bravissima nel ruolo di spalla femminile, sempre più sicura e a suo agio nella commedia. Ormai è una certezza.

Su Carlo Verdone

Spassoso e esilarante, eccezionale nel saper incarnare tre personaggi così diversi tra di loro, nel riuscire a captare i segnali dei nostri tempi, trasferendoli con irresistibile sagacia sul grande schermo. Spadroneggia la scena con classe, potenza e vigore.

Su Carlo Verdone

Matura e armonica. Uno sguardo feroce.

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