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Rottweiler

Regia di Brian Yuzna vedi scheda film

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La recensione su Rottweiler

di giurista81
8 stelle

Se fosse una composizione musicale la definirei “musica per i miei orecchi”. Il filippino Yuzna confeziona un B-Movie vecchia maniera, come un tempo si era capaci di fare anche in Italia. La regia (voto: 8.5), da un punto di vista tecnico, è mostruosa e riesce a sfruttare al massimo il risicato budget disponibile. Nonostante gli scarsi fondi, infatti, il make up e gli effetti speciali raggiungono dei livelli che assai spesso non vi giungono pellicole ben più ricche. Il merito è da ascriversi unitamente al cast tecnico (che per fortuna lascia da parte la computer grafica), ma soprattutto al sapiente utilizzo della mdp.
Notevole il gusto nella messa in scena con citazioni sia a Fulci (vedi le scene notturne tra le nebbie) che a Mario Bava (ved. il paese delle prostitute). Ma le citazioni non si fermano certo qui. Yuzna, infatti, offre una carrellata di omaggi a pellicole come “Terminator” (vedi il duello finale con il cyborg ridotto a scheletro), “Velluto Blu” (scena della ninfomane che costringe lo sconosciuto che le irrompe in casa ad amoreggiare con lei), “Pitch Black” (visuale del rottweiler), “Cujo” (il cane che prende a testate porte e quant’altro) e “Rambo” (fuggitivo che si rifugia tra i monti per sfuggire ai poliziotti che gli stanno alle calcagna).
Buonissima anche la fotografia e la colonna sonora. Si segnala poi che gli amanti del gore avranno pane per i loro denti.
Dopo tutte queste note positive passiamo ai difetti. Il principale è senz’altro da individuare nella sceneggiatura. Yuzna è molto intelligente nel proporre la storia (assai leggerina) con una serie di flashback (evita l’appiattimento e coinvolge lo spettatore), tuttavia alla fine restano dei buchi narrativi enormi (perché c’è un rottweiler cyborg? Chi sono i poliziotti? perché i clandestini finiscono in dei campi di concentramento? Perché il protagonista vuole infiltrarsi tra i clandestini, qual è il suo movente? Perché il protagonista perde la memoria? Perché il protagonista vede dei fantasmi? Perché il rottweiler alla fine muore avvolto dalle fiamme?). Anche i dialoghi molto spesso si rivelano banali, così come sono abbozzate le caratterizzazioni dei personaggi.
Insufficienti, seppure non tra i peggiori, i doppiaggi che certo non aiuto le interpretazioni (di per sé non eccezionali). In definitiva siamo al cospetto di una pellicola in grado di deliziare gli amanti di B-movies anni ‘70/‘80 (meno forse i fan di Yuzna, il quale, per l’occasione, abbandona il suo tradizionale marchio di fabbrica, fatto di deformazioni fisiche e fusioni corporali), ma che lascia un pizzico di amaro in bocca per non aver creduto troppo nel progetto. Detto in altri termini: con una sceneggiatura più curata e meno buchi narrativi sarebbe potuto divenire un cult. In ogni caso, divertente. Voto: 7

Cosa cambierei

Bisogna intervenire sulla sceneggiatura, eliminando quei tanti buchi narrativi che ho segnalato in sede di commento "generale".

Su Brian Yuzna

E’ un maestro e lo dimostra ancora una volta. Quando l’azione entra nel vivo lui c’è e il divertimento è assicurato. Si perde giusto in un paio di sequenze dove si registra un calo, ma è di poco conto. Molto bravo. Voto: 8.5

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