La recensione su Le fiamme del paradiso. Le flame del paradis

di emmepi8

8 stelle

Presentato al Torino Festival del 2006, prodotto dall Regione Trentino con relative: provincia di Trento e Apt della Valle di Non. Un film dove il naturalismo e la storia popolare tramandata si fondono; storie di streghe non si contano, ma qui viene proposta in una maniera diversa e senza sensazionalismi deterrenti e spettacolari, ma facendola vivere bucolicamente come la storia si ambientava in quell'epoca e con il linguaggio della Valle del Non dell'epoca. Colpisce la semplicità delle persone e delle loro accuse puerili, come colpisce il carattere della protagonista, che passa da una disponibilità estrema verso le persone alla chiusura totale, quando vede che non c'è assolutamente scampo.Si dà risalto anche allo stato femminile in genere, con le figure simbolo delle tre amiche e compagne contestatarie delle accuse .
Un Emmer, che sentiamo nella voce fuori campo, in un'operazione assolutamente inimmaginabile per quello che è stato il suo modo di fare cinema.

Sulla trama

Zappina, giovane donna che vive nella Valle del Non con la sua capra e le sue erbe medicative. Ha degli ottimi rapporti con il paese, ma basta una scintilla di una donna che non può avere bambini per provocare un incendio e farla condannare come strega

Sulla colonna sonora

Stelvio Ciopriani è la nota dolente del film, non nelle scene drmmatiche ma in quelle bucoliche, davvero insopportabile e sorpassato... forse non si è accorto che non siamo più negli anni '70

Su Andrea Castelli

tutti gli attori recitano in maniera naturalistica

Su Miriam Rossi

tutti gli attori recitano in maniera naturalistica

Su Massimo Paoli

tutti gli attori recitano in maniera naturalistica

Su Roberta Fattor

Interpeta Zappina,come tutti gli attori recitano in maniera naturalistica

Su Luciano Emmer

Amo il cinema di Emmer, escluso glu ultimi films, ma una regia così diversa non me lo sarei mai aspettata,; una presa di posizione cinematografica innovativa e diversa ed alla bella età che ha il regista, era impossibile immaginarsela, anche se la sua orginalità intelletuale non fa disperare, basta snetirlo parlare nelle sue interviste da cui si esce divertiti ed incantati.

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