Espandi menu
cerca
Le ali

Regia di Larisa Shepitko vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Baliverna

Baliverna

Iscritto dal 10 luglio 2009 Vai al suo profilo
  • Seguaci 105
  • Post 4
  • Recensioni 2108
  • Playlist 26
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Le ali

di Baliverna
8 stelle

Interessante analisi della crisi di una donna – assoluta protagonista della pellicola - che sembra aver perso il senso della sua vita e delle sue giornate, assalita quindi da un profondo senso di insicurezza e persino di spaesamento. Le questioni più semplici, come la punizione di un ragazzo saccente, la gettano nella confusione e nell'incertezza. Dapprima ritiene di aver esagerato nella durezza ed è tormentata dal rimorso; poi, quando il ragazzo ritorna forse dapprima pentito, infierisce su di lui con frasi ambigue e taglienti, come il riferimento al fratello carcerato. In tal modo, al posto di far pace col ragazzo, ne ottiene l'odio. Dall'altro lato c'è il problematico rapporto con la figlia adottiva, con la quale è legata da un rapporto fatto di amore, rivalità, e attese deluse. Lo spaesamento e forse fallimento della sua vita attuale la portano a ricordare con nostalgia gli anni della guerra, quando si distinse come pilota dell'aviazione e quando perse l'unico uomo che abbia mai amato. La sua fuga finale sull'aereo, più che di libertà e chiarezza ritrovate, sa di fuga dalla realtà senza una meta precisa. L'argomento di per sé era molto impegnativo e la regista se la cava bene. Costruisce un film che non racconta una storia ma dipinge un ritratto ricco di sfumature di una donna tormentata, combattuta, incerta. E' comunque un tipo di cinema antispettacolare, introspettivo, e lontanissimo da quello odierno, specie americano. Quello che mi piace di questi film sovietici è che non hanno nulla di politico, non si propongono cioè di dimostrare quanto sia buono il partito, come si stesse male prima della rivoluzione, come fiorisca lo stato socialista, e che razza di canaglie siano i cristiani. Purtroppo fino almeno agli anni '50 quasi tutti film avevano almeno in parte scopi politici e di propaganda. Poi, con l'affiorare dei primi dubbi, qualcosa iniziò a cambiare. In questo non solo non c'è la minima finalità propagandistica; anzi si fa esplicito riferimento al fatto che molti lavoratori battono la fiacca e s'imboscano (la costruzione senza fine dei bagni). Non so proprio a cosa si riferisca il Mereghetti quando parla di perfetta conformità ideologica (o qualcosa del genere). Ah dimenticavo. Per fortuna non è un film femminista.
 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati