Regia di Francesca Comencini vedi scheda film
Rara pellicola intinta nell'oggi di questo nostro complesso paese, ma che purtroppo pecca di lentezza narrativa, dialoghi troppo bisbigliati ed una struttura ad incastro tirata per i capelli. Rischia l'evanescenza e bisogna aguzzare la "vista" per scoprirne gli interessanti messagi, che ci sono. Ad esempio che la sete di potere è trasversale per ceto e professione, ma a scontarne le conseguenze sono spesso i baciati dalla sorte, che poi è il demone del successo travestito da dea bendata. Un demone che non fa sconti e comincia a riscuotere la sua parcella dalla base della piramide: arrivando al vertice? Questo non viene detto, ma sembra che la punizione dei potenti stia nelle loro coscienze, mentre i deboli pagano anche salati costi sociali. Anche i "cattivi" hanno pertanto una loro dimensione emotiva, non sono ciniche macchine da guerra, poiché in ciascuno di noi si annida una doppia o tripla etica, che ci fa protagonisti di comportamenti e stati d'animo completamente diversi nella nostra quotidianità. Peccato che gli stereotipi abbondino ed il mordente non morda più tanto. Insomma un film né carne né pesce, ma, ripeto, col grande pregio di ritrarre l'attualità in modo serio cercando uno spazio fra il film denuncia, la docu-fiction e la commedia scollacciata o sempliciotta. Può bastare? Forse. Da riprovarci.
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