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Il terrore viene dalla pioggia

Regia di Freddie Francis vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il terrore viene dalla pioggia

di Donapinto
7 stelle

In un periodo di profonda crisi per l'horror britannico, con la Hammer che ormai boccheggiava e la Amicus che aveva comunque i suoi limiti, questa pellicola diretta da Freddie Francis (probabilmente il suo miglior lavoro) e' una piccola boccata d'ossigeno. IL TERRORE VIENE DALLA PIOGGIA e' un B-movie che affronta temi come l'evoluzionismo e le origini della follia, e che ha delle affinità' non solo con HORROR EXPRESS, diretto solo un anno prima dallo spagnolo Eugenio Martin, ma anche con quel L'ASTRONAVE DEGLI ESSERI PERDUTI diretto da Roy Ward Baker nel 1967. Qui siamo dalle parti di H.P. Lovecraft e Francis dirige una pellicola affascinante e non priva di raffinatezze, anche grazie a un cast eccellente. Emmanuel Hildren (Peter Cushing) e' un antropologo che sta' studiando il gigantesco scheletro di un ominide preistorico da lui ritrovato in Nuova Guinea. Scoprirà' che le spoglie dell'essere si rigenerano a contatto con l'acqua. Consultando alcuni testi di antropologia, si autoconvince che quell'essere è il naturale portatore del gene del male. A complicare il tutto ci si mette il suo fratellastro James (Christopher Lee) ambizioso e subdolo direttore di un manicomio, e la follia repressa della sua adorata figlia Penelope (Lorna Heilbron). Dopo un inizio intrigante che tiene sempre alta l'attenzione, il film si concentra troppo sulle vicissitudini famigliari dello scienziato, scivolando cosi' nel melodramma e facendo quasi dimenticare allo spettatore la vera ragione del film. Si riprende però' verso la fine, quando la creatura ormai rigenerata e abbigliata con un mantello con cappuccio (come i finti mostri del lovecraftiano THE VILLAGE) si reca alla casa di Hildren per reclamare il maltolto. Splendido e inquietante il finale, che lascia il dubbio allo spettatore: tutto vero o semplicemente il delirio di un pazzo?

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