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Scoop

Regia di Woody Allen vedi scheda film

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La recensione su Scoop

di ROTOTOM
4 stelle

Nella vita ci sono certezze indissolubili sia nel bene che nel male che con il loro ciclico ripetersi, scevre da qualsiasi rinnovamento, tengono ancorato l'animo umano a terra preservandolo da pericolosi voli di fantasia, assurda tentazione alla fuga dalla realtà. Il campionato di calcio ad esempio, la dichiarazione dei redditi, la corrente del Golfo, un nuovo matrimonio di Liz Taylor e appunto i film di Woody Allen. Woody in vacanza a Londra ripropone la sua idiosincrasia per l'alta borghesia inglese, un po' come Kevin Klein nel Pesce di nome Wanda. Guida a sinistra compresa. La commediola scivola via senza colpo ferire, sul corpo morbido di Scarlett Johansson, burrosa e morbida sopravvalutata attrice e Hugh jackman monocorde quanto non mai, intervallata dagli ansiosi monologhi di Allen che si ritaglia una parte di contorno e i presupposti adeguati per ficcare un paio di battute azzeccate su ebraismo, antisemitismo, borghesismo per poi adeguarsi ad una messa in scena povera di qualsiasi interesse, pedestre e banalmente lineare. Sembra di vedere Match Point in versione sciocca. La commedia della bella giornalista che si finge altro per smascherare un presunto serial killer che si annida nella buona società per ultraterrena intercessione di un reporter morto, scivola nel giallo sbiadito quando si scopre il debole intreccio a mera risoluzione dell'enigma in modo da chiudere dignitosamente il film. Film che oltretutto non ha nei dialoghi un punto di forza come poteva essere in passato per i film di Allen, ma solo un esile collegamento tra le scene tirate via a volte con poca cura, con poca ricerca. La satira verso l'alta società non esiste, la commedia è divertente a tratti, il tentativo di divagazione surreale nella figura della morte che traghetta i morti non ha la forza necessaria da rendersi memorabile, il tutto scorre per inerzia aspettando solo di finire come la peggiore delle occasioni sprecate. Poca attenzione. Allenismo definirei questo stanco ripetersi del modello dei suoi film, la via recente al decadere dell'arte sublime dell'acida ironia. Mettendo insieme le (poche) idee di questo filmetto, del Melinda e Melinda, dello Scorpione di Giada e delle ultime prove in genere che passano dal cinema al dimenticatoio, dopo aver filmato il tutto con la sicurezza geometrica e bene o male l'ispirata messa in scena di Match Point, ne sarebbe venuto fuori un unico ottimo film. Purtroppo Allen ormai vive di rendita, enorme, ma rendita rimane poichè ad ogni prova peggiora e viene spontaneo rimembrare i capolavori del passato come se fossero cucchiaini di miele per non sentire l'aspro sapore del mediocre ingollato a forza. Una volta era Provaci ancora Sam, ora sarebbe meglio che non ci provasse più.

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