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Colpo di stato

Regia di Luciano Salce vedi scheda film

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La recensione su Colpo di stato

di mm40
8 stelle

Incredibile. Un film talmente 'malpensante' da essere stato bandito a vita (o quantomeno lo è ancora, oltre 40 anni dopo la sua uscita) dalla nazione in cui è stato prodotto. Troppo scomodo per apparire in tv, Colpo di stato non è mai riuscito ad arrivare neppure alla pubblicazione in vhs o in dvd: evidentemente, gli italiani non devono sapere. Essendo poi il lavoro di un grande regista il cui catalogo è bene o male rintracciabile con facilità, sorprende ancora di più l'omertà e l'ostracismo sviluppatisi contro questo film. Si comincia con Salce stesso che si finge intervistatore per sondare l'elettorato a pochi giorni dal voto; vediamo quindi avvicendarsi in scena le 'masse votanti' ed i 'piani alti': un'alternanza che distanzia la politica dal popolo, gli eletti dagli elettori, e la dice lunga sul clima che si viveva in quegli anni. Salce infatti aveva visto bene, non tanto per l'affermazione del Pci alle urne, cosa mai accaduta, quanto piuttosto per il dissapore popolare intorno alla gestione della cosa pubblica, in mano ad una sorta di mostro imbattibile, autorigenerantesi, che risponde - come chiude la didascalia di Colpo di stato - alla legge della conservazione della massa percui 'nulla si distrugge e nulla si crea, nella terra dei figli di Enea'. Sorprendente anche l'idea degli inserti cantati da una specie di coro greco-proletario odierno, richiamo agli antichi classici (il coro rappresentava la cittadinanza, la voce del popolo), che anticipa di circa un quarto di secolo l'idea di Woody Allen in La dea dell'amore. Uno dei migliori film di Salce, pur senza attori famosi e senza una trama ricca di colpi di scena: ce n'è uno solo ed è più che prevedibile.

Sulla trama

Elezioni italiane del 1972, si prospetta il solito trionfo della DC. A sorpresa invece la macchina elettronica contavoti attribuisce la vittoria al PCI: scandalo ai piani alti, gli Usa armano i missili, anche Mosca vede con diffidenza l'affermazione del partito, i cui leader dopo un iniziale tripudio vanno nel panico. Tutti d'accordo insomma: il calcolatore deve essersi per forza sbagliato. I dati sono cancellati, il professore che ha ideato il computer finisce in manicomio e la DC vince ancora.

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