Regia di Joseph L. Mankiewicz vedi scheda film
Ben scritto e scomodamente accomodato nei salotti del perbenismo d’epoca, è un melodramma di forte spessore psicologico, ammaliante, ambiguo è straordinariamente gotico. Dalla verbosa regia di Mankiewicz affiora una borghesia malatissima, un’elite che nutre e svezza la propria stirpe in un turbinio di giochi masochisti e fantasmi edipici. Le maschere di Elizabeth Taylor e Katharine Hepburn, metafora di un dualismo insanabile, sono di una potenza indescrivibile.
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