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The Warrior

Regia di Asif Kapadia vedi scheda film

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La recensione su The Warrior

di Baliverna
6 stelle

Il titolo fa pensare a un film di arti marziali, o a qualche pellicola su un cammino iniziatico di un guerriero che si prepara a qualche mega-impresa bellica. Invece l'argomento è esattamente l'opposto: un mercenario al soldo di un potente e prepotente decide di dire basta alle scorrerie, alle razzie, all'oppressione della popolazione, e alle armi in generale.
E' un film dai tempi dilatati e dal ritmo piuttosto lento, con pochi dialoghi. Al regista interessa rappresentare il cammino interiore del protagonista. E' una presa di coscienza di come sia odioso il "mestiere" che fa, e di quanta gente innocente uccida o faccia soffrire. E' come se gli cadessero le squame dagli occhi, perché improvvisamente trova la forza di dire basta, anche se il potente per cui lavora non glielo perdonerà. Il momento che innesca questo cammino di umanizzazione è l'aver avuto pietà di una bambina contro la quale aveva sollevato la spada. In quel momento è come se la spada fosse penetrata nel suo cuore. Benché l'ambientazione sia completamente diversa, il suo cammino interiore mi ricorda quello del protagonsita de "Le vite degli altri".
L'ambientazione naturale è interessante, perché spazia dal deserto sabbioso con qualche cespuglio qua e là alle montagne con la neve e i torrenti gonfi che scorrono nelle valli. Forse c'è qualche momento di stanca qua e là e qualche snodo narrativo non chiarissimo. Forse anche i passaggi del cammino di conversione del protagonista potevano essere meglio messi a fuoco. Però il percorso interiore di questo ex-sgherro è comunque un argomento interessante, che, mutatis mutandis, può essere applicato a molte persone che si trovano a compiere acriticamente il male su ordine di qualcun altro. La forza di seduzione del guadagno materiale e del compiacimento del committente possono indurre l'individuo a tacitare la coscienza e a godersi i vantaggi della situazione. Ma non tutti sono così, o non per sempre.
PS : astenersi amanti del cinema d'azione

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