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The Breed. La razza del male

Regia di Nicholas Mastandrea vedi scheda film

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La recensione su The Breed. La razza del male

di FABIO1971
2 stelle

Un gruppo di studenti di college festeggia su un'isola deserta la fine dell'anno scolastico: hanno viveri, alcolici e voglia di lasciarsi andare al relax e al divertimento. Ma, dopo aver scoperto un cadavere orrendamente dilaniato, si rendono conto di non essere soli: alcuni famelici cani, infatti, iniziano ad aggirarsi intorno alla loro abitazione, dando il via ad una disperata e sanguinosa caccia all'uomo. Girato in Sudafrica dall'esordiente Nicholas Mastandrea (ex-assistente alla regia per Romero e Craven), The Breed - La razza del male si rivela un horror pessimo e di flebile respiro, ancor più desolante nella sontuosità consueta della veste spettacolare: anzi tutto, produce Wes Craven ma non si vede. La regia è drammaticamente anonima, la caratterizzazione dei personaggi, poi, è ridotta ai minimi termini, così come brividi e spaventi, prevedibili anche nei pochi sussulti offerti dal copione (a firma Robert Conte e Peter Martin Wortmann). Qualche dialogo? Da un programmatico, quando salta un fusibile, "Ho visto il contatore, nello scantinato" (reiterato successivamente con un "Vado io, so dov'è" quando lo script replica la discesa nello scantinato) al raggelante scambio di battute "Ma davvero sei vergine?", "Di' la verità, vuoi verificarlo, eh?". E ancora: "Calma, quando mai si è visto un nero fare le cose di corsa?" fino alla palma del ridicolo, vinta da un esilarante (in una sequenza ad alto tasso emoglobinico, quindi doppiamente fuori luogo) "Salutatemi Cujo!". Sono solo alcuni esempi del pressappochismo dilagante dei dialoghi, a cui si aggiungono la piattezza della messinscena, la recitazione dozzinale degli attori (da Michelle Rodriguez a Oliver Hudson e Taryn Manning, che perdono anche il confronto con i cani) e l'ispirazione disarmante del Mastandrea regista. E, elemento ancor più grave trattandosi di un horror, il film non riesce mai a far sobbalzare sulla poltrona o ad evocare atmosfere per lo meno inquietanti, a parte qualche suggestivo primo piano dei cagnoni ululanti nella notte. Questi cani così famelici ed assassini che, però, "sono spaventati dai rumori". Certamente...

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