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Beast - Abissi di paura

Regia di Jeff Bleckner vedi scheda film

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Ronaldo del '98 4ever

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La recensione su Beast - Abissi di paura

di Ronaldo del '98 4ever
6 stelle

Ho aspettato quasi dieci anni per vedere una seconda volta questo film tratto da una storia di Peter Benchley (lo stesso scrittore a cui si ispirò Steven Spielberg nel 1975): in videoteca non si trova ed in tv non passava mai... Confermo le impressioni avute due lustri fa: è un discreto film, che vanta un sostanziale cambiamento rispetto alla tradizione dei sequel di "Jaws" (1975); tale cambiamento consiste nell'animale protagonista, che qui è il famoso calamaro gigante. Per il resto, la pellicola funziona abbastanza bene: ci sono tutti gli elementi tipici del genere, ma si prova lo stesso un certo interesse. Una pecca rilevante è forse l'eccessiva durata, cosa che lascia spazio a diversi momenti morti, vuoti di tensione; ed un'altra pecca è forse lo stile televisivo che talvolta si percepisce. Tuttavia, il film scorre abbastanza bene. Per niente brillanti gli interpreti (se non fosse per un ottimo William Petersen, ci sarebbe quasi da mettersi a piangere) e non proprio perfette nemmeno le musiche (che dovrebbero invece essere determinanti). Nel complesso si può vedere, ma l'ennesima idea di Peter Benchley avrebbe potuto essere sfruttata meglio...

Sulla trama

Come può essere ragionevole attendersi, la trama di "The beast" non brilla certo per originalità. Ma bisogna entrare nella logica che questa caratteristica è una costante per tutti quei film che sono seguiti al filone inaugurato dall’intramontabile "Jaws" di Steven Spielberg (1975). La differenza fondamentale sta solo nell'animale assassino in questione: siamo infatti di fronte ad un calamaro gigante (Architeuthis dux) anziché al solito squalo. Ma per il resto... Anche qui ci sono le scomparse misteriose iniziali; anche qui c’è molta politicizzazione, rappresentata da interessi e manovre varie; anche qui c'è un espertissimo marinaio (Whip Dalton, che corrisponde al grandioso Quint di Spielberg, anche se totalmente diverso come caratterizzazione); anche qui c'è un personaggio molto esperto di biologia marina (il dottor Talley, paragonabile al Matt Hooper visto nel capolavoro di Spielberg); ed anche qui lo schema della caccia finale ricorda quello del film campione d’incassi del 1975 (anche se la caccia al calamaro dura molto meno della caccia allo squalo nella pellicola di Spielberg, che va avanti per più di 45 minuti). Insomma, mi sembra che i punti in comune non siano pochi; questo dovrebbe far capire quanto Spielberg abbia contribuito a creare un vero e proprio sistema cult nel "making of" di film di questo genere...

Sulla colonna sonora

Di sicuro le musiche non sono eccelse, ma comunque sono adatte per il genere di film...

Cosa cambierei

Anche se non ho assegnato "buono" (cosa che mi rincresce), in realtà l'unica cosa che davvero non va è l'eccessiva durata: per film di questo genere, due ore e ventitre minuti sono davvero troppo...

Su Ronald Guttman

Non credo di aver mai visto questo attore in altri film. In effetti è poca roba: non sembra un bravo attore, né pare avere qualità da buon caratterista. Però lo trovo adatto al ruolo dell’ittiologo Talley, forse per il viso, che si presta molto a creare l’immagine dello studioso... Insomma, non un personaggio indimenticabile, ma funziona...

Su Charles Martin Smith

Un attorucolo da serie televisive; è una mezza figura che non mi dice niente. In ogni caso – più che altro per la faccia che si ritrova – è molto adatto per ruoli da bastardello come quello che ha in questa pellicola...

Su Karen Sillas

Donna procace, provocante e molto bella (somiglia lontanamente alla Valeria Marini, ma forse è migliore); come attrice non suscita invece particolari emozioni. In realtà mi sembra un po' fuori luogo nel ruolo della militare, ma tant'è...

Su

Su di lui c'è poco da dire: dimostra di appartenere a tutta un'altra categoria di attori rispetto ai suoi colleghi di questa pellicola. E' perfetto nel ruolo del grande Whip Dalton, un personaggio caratteristico e di palese derivazione Benchleyana. Mi è sempre piaciuto in questo ruolo, e in generale lo stimo molto come attore. Mi spiace solo che sia più famoso per produzioni di secondo piano e per serie televisive che non per film di livello. Comunque resta un grande caratterista...

Su Jeff Bleckner

Non mi è poi dispiaciuta, la direzione di questo a me sconosciuto regista americano. Non ho colto niente di speciale, ma in generale le riprese mi sono sembrate buone, precise ma anche frenetiche quel tanto che basta per far percepire allo spettatore quella tensione che non può mancare in film di questo genere. Purtroppo ogni tanto emerge la connotazione da film per la tv che questa produzione ha. Vorrei poi sottolineare l'inevitabile dolore che si prova sapendo che il grande Peter Benchley, vero creatore de "Lo squalo" prima ancora di Steven Spielberg, è deceduto l'11 febbraio 2006. Esorto quindi chiunque ad unirsi a me nel ricordare con affetto questo scrittore, che ha dato tanto al cinema e che continuerà a farci sognare. Addio, Peter...

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