Regia di Pedro Almodóvar vedi scheda film
dopo la trilogia kieslowskiana indimenticabile di Il fiore del mio segreto-Tutto su mia madre-Parla con lei e il film di genere La mala educaciòn, Almodovar vuelve alle sue donne e alla sua narrazione ambivalente, tra grottesco e melodramma, ma senza sorprenderci. Non particolarmente entusiasmante: conosciamo già le sue femmine, la loro forza superiore a qualsiasi avversità, in questo caso pronte a tornare dal regno dei defunti per vendicare, assistere e vegliare figlie, madri, compagne, amiche, reiette, nell'ombra. Un tributo d'amore senza quei particolari guizzi brillanti o tematiche complesse a cui ci ha abituati. L'ultimo film del regista spagnolo ha comunque delle ottime chicche che ne meritano la visione: dall'interpretazione delle attrici, la Cruz su tutte, alle sferzate contro i programmi tv-verità lontani dalla rappresentazione dell'umanità vera che al contrario muove le vite dei personaggi di Volver. Esiste un solo antidoto alla mercificazione del sentimento e la banalizzazione della vita umana: il rifiuto in toto. I film che hanno criticato o ironizzato sui reality e le trasmissioni verità ne hanno calcato comunque la forma, l'hanno utilizzata e copiata, l'hanno post-modernamente inglobata nel discorso (Bolle di sapone, Il siero della verità, ...). Augustina fa l'unica scelta di rifiuto possibile: lascia il set. A noi sta spegnere il televisore.
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