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Rent

Regia di Chris Columbus vedi scheda film

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La recensione su Rent

di millertropico
4 stelle

"Rent" (in pratica poco più di una versione filmata dello spettacolo a suo tempo record d'incassi, nonostante sia stato girato in molte location esterne che ci immergono direttamente nella vita di una New York City davvero poco stimolante) potremmo considerarla una versione postmoderna della "Bohème" di Puccini, che purtroppo però se funzionava abbastanza bene sulle scene fallisce mestamente la sua funzione "aggiornativa" una volta trasposta in immagini per lo schermo.
La colpa principale va ricercata nella pochezza della messa in scena, visto che pur nella sua ricercata modernità, l'inventiva registica di Chris Columbus  è qui davvero ridotta al minimo sindacale.
Esattamente come nell'ottocentesca "Bohème" anche qui la storia è tutta incentrata su un gruppo di artisti alle prese con le difficoltà quotidiane aggiornata nel tempo alla fine degli anni '80 (stessi amori in corso solo un tantino più spregiudicati, stesse difficoltà economiche e opportuna sostituzione della tisi con l'AIDS) una rivisitazione "realistica" ma ugualmente struggente che poteva davvero funzionare al meglio in mani più creative.
Ma forse il problema più realisticamente concreto è ricercabile proprio nel fatto che "Rent" era e rimane anche sullo schermo, un musical troppo "puro" che non si è stati in grado di contaminare come sarebbe stato necessario con un linguaggio più prettamente cinematografico (come era accaduto con felicissime intuzioni con titoli quali "Chicago", "The Producers" e soprattutto "Moulin Rouge"), anche perchè a differenza di quelle pellicolei, "Rent"si presenta davvero come se si trattasse di un musical proveniente da un'altra era geologica (una sensazione che pesasul risultato come una palla al piede).
In questo senso, a mio avviso risulta davvero un pò strano ("stonato") per lo spettatore  assistere ad una pur a suo modo "interessante" rappresentazione con cantanti dalle ottime voci, ma ahimè non adeguatamente efficienti anche nella recitazione (e il cinema è impietoso nel mettere in evidenza limiti  così marcati più di "talento" che preparazione) salvo rare eccezioni).
Una sorpresa in negativo che lascia molto amaro in bocca, visto che ci troviamo di fronte a una produzione sfarzosa e dalla quale sarebbe stato lecito aspettarsi oltre a una resa interpretativa più centrata, anche uno sforzo registico superiore.  Un impegno che invece appare solo a sprazzi e che non valorizza nemmeno per quello che sarebbe stato necessario fare, persino le location urbane utilizzate - come ho già detto - malamente, nè più e nè meno come se si trattasse semplicemente di "più realistici" ma ugualmente amorfifondali di teatro, senza cioè dare minimamente l'idea di una vera interazione della storia e dei personaggicon l'ambiente circostante, come era invece accaduto con ottimi risultati tantissimi anni fa con  gli ancora insuperati "West Side Story", "Hair" e "Jesus Christ Superstar".
Ma Chirs Columbus non ha certo il carisma e la preparazione di quei registi formidabili e lontani: la sua macchina da presa più piattamente, si è limita a mio avviso a seguire la scena senza dominarla, dando così l'idea - davvero scoraggiante - che si sia dentro un teatro in movimento, a cui manchi però un pubblico pronto ad applaudire ed a scaldare l'ambiete.
Perfino l'affascinante Rosario Dawson sembra qui perdere gran parte del suo straordinario carisma, con una performance  mediocre che nella migliore delle ipotesi potremmo definire sbiadita e molto vicina a risultare "incolore".
L'unica scena che ho trovato davvero coinvolgente (e cinematograficamente appropriata) è quella del tanto di Maureen.. invero poca cosa! Per il resto infattila cinepresa gira quasi svogliata  e senza alcuna inventiva intorno agli attori, impoverita poi da un montaggio imperfetto e molto approssimato che impoverisce ulterioremnte il risultato.  Peccato davvero perchè a vedere questa "poca cosa" non ci si rende davvero conto che avrebbe invece dovuto essere la versione cinematografica di uno dei musical dal maggiore impatto culturale degli anni '90 del secolo scorso.

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