Regia di Walter Grauman vedi scheda film
La signora dall'alto della sua gabbia dorata vede tutto.Peccato che non possa fare nulla.Signora di mezza età con figlio che vorrebbe staccarsi da lei una volta per tutte(e a tal proposito minaccia il suicidio se lei non acconsentirà)per un incidente rimane bloccata nell'ascensore della sua lussuosa magione in un week end di un luglio afoso e assolato come pochi.Le richieste d'aiuto sono inutili , la sua casa diviene bersaglio prima di un alcolizzato e di una vecchia e laida prostituta poi di tre giovinastri infine della banda del ricettatore locale.Fiinale con brividi horror...E'un film che fa della claustrofobia la sua cifra stilistica,il titolo originale che parla della signora nella gabbia è molto più pertinente perchè lei dal suo punto di vista privilegiato vede affollarsi nella sua casa vari prototipi di feccia umana,esseri viventi che lasciano libero sfogo ai propri istinti animaleschi,che insomma hanno ben poco di umano.Non che la signora nell'ascensore sia meglio:ci è dato sapere che è donna possessiva dotata di una grossa dose di insensibilità a leggere la lettera che gli ha lasciato il figlio.Ed è sola in una delle vie più affollate della città,nessuno sembra accorgersi della spietata lotta per la sopravvivenza che si è scatenata nella casa.Un terrore che aumenta col passare dei minuti,l'uomo nella sua accezione peggiore,una bestia che lotta per imporsi in un mondo che risponde solo alla legge della giungla.Ubi maior minor cessat:l'ubriacone che ha individuato la casa da svaligiare è ucciso dai tre teppisti che gli subentrano e loro sono rapinati dopo essere stati picchiati,dalla banda organizzata dall'inquietante ricettatore locale che approfitta della situazione prima di andarsene al mare con moglie e suocera.Il finale è quasi da film horror con un confronto durissimo tra il capo dei teppistelli e la signora che è riuscita a scendere dall'ascensore....Non sono d'accordo che la regia di Grauman sia statica come dice il recensore di Filmtv,anzi riesce ad evocare un clima ansiogeno con un montaggio serrato e inquadrature creative.Poi il resto è affidato all'indubbio talento degli attori che però a volte eccedono in istrionismi molto Actors'Studio, dalla De Havilland che a volte esagera in scene madri al giovane Caan che già fa vedere che di strada nel cinema ne percorrerà tanta....
giovane ma già lascia intuire che di strada ne farà parecchia...
la laida prostituta
a volte esagera ma la sua prova è davvero convincente
regia che accentua il lato claustrofobico e che nei momenti clou diventa serrata con un montaggio frenetico
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