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Chicken Little - Amici per le penne

Regia di Mark Dindal vedi scheda film

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La recensione su Chicken Little - Amici per le penne

di Alvy
5 stelle

 

Chicken Little è il film manifesto del periodo più burrascoso, incerto ed avvilente della storia dei Walt Disney Animation Studios. La cattiva riuscita di Koda Fratello Orso e di Mucche alla riscossa era stata figlia anche della voglia, da parte del CEO Michael Eisner, di mettere in soffitta l'animazione tradizionale per abbracciare la CGI che ormai, tra i capolavori Pixar e alcune perle Dreamworks, aveva fatto breccia nel cuore degli spettatori. Peraltro, i film del post-Rinascimento, contrassegnati da un grande sperimentalismo estetico ma soprattutto narrativo (clamorosa e coraggiosa la rinuncia al musical che aveva fatto la fortuna della Disney negli anni Novanta), pur di qualità elevatissima, non avevano fatto sfracelli al botteghino, con la sola eccezione di Lilo & Stitch. Piange il cuore a pensare che Le follie dell'imperatore, Atlantide L'impero perduto e Il pianeta del tesoro siano stati flop: a pesare fu anche la scellerata scelta dirigenziale di rimpinzare il mercato televisivo e home video di cheapquel dei classici a basso costo che spesso venivano anche mandati in sala, creando confusione nel pubblico ed indebolendo il marchio. Eisner era convinto che il problema fosse l'animazione tradizionale, di cui i Walt Disney Animation Studios erano maestri assoluti, e portò il team degli animatori ad archiviare velocemente gli ormai in cantiere Koda Fratello Orso e Mucche alla riscossa per abbracciare il più rapidamente possibile la CGI. 

 

Il 2005 non fu solo l'anno in cui uscì il primo film Disney completamente realizzato in CGI, ovvero Chicken Little, ma anche l'anno in cui Eisner venne rimpiazzato da Bob Iger, che avrebbe governato la company fino al 2020 e che sarebbe tornato al timone sul finire del 2022 dopo l'interludio di Bob Chapek. 

 

Chicken Little è un film di passaggio. Non si può dire sia orrendo od inguardabile. Ma è la cartina al tornasole più evidente di un momento di impasse in cui uno studio che aveva padronanza totale della tecnica dei disegni in movimento doveva ora improvvisamente imparare a ragionare in un'ottica completamente diversa. Esteticamente è uno dei film più semplici ed elementari del canone, l'uso delle luci è tutt'altro che ottimale e, in generale, si respira un'aria di povertà tecnica aggravata dallo scorrere degli anni. Persino Dinosauri risulta visivamente più affascinante. Alla povertà tecnica fa però da contraltare un preciso spessore stilistico: se la CGI della Pixar, da lì a poco acquisita dalla Disney per precisa volontà di Bob Iger, aveva raggiunto picchi assoluti col fotorealismo, già da questo Chicken Little è evidente la voglia degli animatori Disney di puntare ad una CGI non fotorealistica. Una scelta saggia e decisiva per tenere distinte le due anime di due studi straordinari ma differenti e che dovevano imparare a non pestarsi i piedi, considerata anche la concorrenza dell'Oriente, sempre più conosciuto ed amato anche in territori un tempo monopolizzati dall'immaginario occidentale.

 

Chicken Little è un film figlio di compromessi che scontentano tutti: troppo pixariano per i puristi Disney, scandalizzati dall'abbandono dei disegni animati che erano il tratto riconoscibile dello studio (tant'è che, fino al 2010, quando la querelle venne ufficialmente risolta, in molti si rifiutarono di considerarlo degno di far parte del nobile canone - ingiustamente), troppo disneyano per i fan Pixar (classica parabola di riscatto di un diverso), troppo instabile narrativamente per lo spettatore generalista (alcuni siparietti umoristici funzionano, soprattutto quelli riferiti alla musica pop, ma troppi altri vanno a vuoto in un film che vorrebbe giocare con la storia di formazione e col sci-fi). Anche musicalmente il film è troppo incerto e si nasconde dietro brani non originali ma di facile riconoscibilità per il grande pubblico - ma è difficile dimenticare It's the End of the World as We Know it (And I Fell Fine) dei REM durante l'attacco alieno. 

 

In sostanza, gli orrendi film d'animazione sono ben altri ma il primo classico Disney realizzato completamente in CGI, oltreché il secondo dopo Robin Hood del 1973 ad avere solo animali come protagonisti, ha decisamente più difetti che pregi. 

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