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The Descent. Discesa nelle tenebre

Regia di Neil Marshall vedi scheda film

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La recensione su The Descent. Discesa nelle tenebre

di giurista81
8 stelle

Pellicola destinata a diventare un cult movie, sicuramente tra i migliori prodotti horror degli ultimi 20 anni. Partenza blanda con 45 minuti avventurosi, funzionali per farci conoscere i personaggi, con picchi claustrofobici disturbanti, ma nulla più. Seconda parte terrificante che non fa minimamente rimpiangere i maggiori capolavori orrorifici dei maestri del genere. Neil Marshall, come già nel suo precedente “Dog Soldiers”, non si preoccupa del politcal correct e allestisce una sceneggiatura (voto: 7.5-) che, seppure non originalissima, non scade nel banale (non ci sono le cadute tipiche del teen movie americano) garantendo contenuti fortemente drammatici e un tasso gore vecchia maniera (crani sfondati, sangue che spruzza da tutte le parti, vittime dilaniate, fratture con ossa esposte). Interessante il mutamento della caratterizzazione delle due protagoniste che da amiche del cuore si trasformano, con l’evolversi della storia, in delle belve feroci (vedere la scena in cui la ragazza dai tratti somatici orientali azzanna a morsi un mostro) addirittura in misura superiore rispetto alle creature selvagge del sottosuolo (che non si uccidono tra loro). Finale non fracassone e pessimista al punto giusto (addirittura sembra suggerire, almeno io ho interpretato così, che i veri mostri siano gli umani).
La messa in scena è ottima con una regia (voto: 8) molto nervosa, ma efficace, grazie a un gran lavoro in sede di montaggio (voto: 9+) e a una nitida (compreso nei momenti di maggiore oscurità) fotografia (voto: 8+). Bene anche le interpretazioni di un cast completamente al femminile (a parte l’attore che interpreta il marito della protagonista che si limita a un’apparizione fugace).
Non deludono neppure le creature umanoidi a cui, gli esperti del make up, conferiscono un aspetto e una colorazione assai inquietante. Più che sufficiente la colonna sonora e gli effetti gore artigianali (per fortuna non si è ricorso alla computer grafica). Ottime, invece, le scenografie sia esterne (ricordano molto quelle di “Dog Soldiers” evidentemente Marshall è un amante dei boschi) che interne (bello il nido delle creature con montagne di ossa animali e umane).
Passando alle scene da ricordare non si può non menzionare la splendida lotta tra la protagonista e una creatura umanoide femminile all'interno di una immensa pozza di sangue (mi ha fatto venire vagamente in mente la scena di “Phenomena” con la vasca piena di arti in putrefazione).
Si segnalano alcune citazioni, più o meno volute, a “Predator” (alcuni versi delle creature lo ricordano e soprattutto la scena con la protagonista che urla con una torcia infuocata in mano).
Da avere in videoteca e dimostrazione di come con un’idea buona e del talento si possa fare un film di genere di spessore (messaggio diretto ai produttori nostrani che credono si possa competere con Hollywood solo con budget astronomici).
Neill Marshall, invece, è un astro nascente del genere che merita di esser seguito. Brividi garantiti. Voto: 8.5

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