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Hanno rubato un tram

Regia di Aldo Fabrizi vedi scheda film

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La recensione su Hanno rubato un tram

di mck
7 stelle

“Le probabilità sono due: o perde lui o vinco io.”

 

Hanno Rubato un Tram”, settimo film e mezzo (il suo “8½” ed ultimo sarà “il Maestro…”) diretto (con l’aiuto di Sergio Leone, anche attore nel piccolo ruolo del presentatore del concorso di Reginetta dei Tranvieri al CRAL-ATM), scritto [con Mario Bonnard - che all’inizio doveva dirigerlo - e Ruggero Maccari (ed "altri", dipende dalle storiografie) partendo da un soggetto di Luciano Vincenzoni, qui al suo esordio, a sua volta ispirato da un fatto di cronaca mitteleuropea di quel periodo] e interpretato…

– col basco, già viscontiano in “Ossessione”, Juan de Landa, ovvero “Faccia di Cane”, il capo controllore Rossi, dal physique du rôle à la Gino Cervi (e il fatto che sia doppiato da Carlo Romano, storico prestator di voce per Fernandel - e per moltissimi altri ruoli iconici, a partire da Jerry Lewis -, crea un curioso cortocircuito), Lucia Banti (la figlia di Cesare), Lia Rainer (la moglie di Cesare), Fernanda Giordani (la suocera di Cesare), Mimo Billi (l’ispettore di servizio), Oreste Biavati (famoso venditore/imbonitore ambulante dell’epoca, indigeno dei colli e finitimo ai portici, una via di mezzo tra il milanese (di Laveno) Carlo Torrighelli, in arte C.T., e Roberto da Crema, qui nei panni e nella veste togata dell’avvocato difensore d’ufficio di Cesare), Bruno Lanzarini (il pubblico ministero), Bruno Corelli (il giudice/pretore), Emilio Cigoli (narratore), Zoe Incrocci e poi tanti altri teatranti dialettali della scena bolognese di allora –

…da Aldo Fabrizi (Cesare Mancini), che cinematograficamente parlando esordì proprio per/con Bonnard in “Avanti, c’è posto...” (1942) nel ruolo di un altro Cesare, Montani, che però era bigliettaio/fattorino e non tramviere/conducente, non è un capolavoro, ma si situa temporalmente (uscito nel Natale del 1954, e presumibilmente girato in autunno, mentre di pochi mesi precedente è "la Ilusión Viaja en Tranvía" di Luis Buñuel) tra due opere maestre quali “Ladri di Biciclette” (De Sica, Zavattini, Cecchi D’Amico, Biancoli, Franci, Gherardi, Guerrieri & Maggiorani, Staiola, Montuori, Da Roma, Cicognini; 1948) e “il Ferroviere” (Germi, Giannetti, lo stesso Vincenzoni & Barboni, Tamburini, Rustichelli; 1956; con Saro Urzì nel ruolo di “spalla”, qui ricoperto da Carlo Campanini, mentre il suicida arrotato nel dramma con Carlo Giuffré e Sylva Koshina ecco che nella commedia ambientata nella dotta, grassa, rossa e turrita, trattino fra Emilia e Romagna, si trasforma in una cuoca e ciclista spericolata interpretata da Leontina Zucchelli, illesa: «Mi piacerebbe proprio sapere il nome di quel cronista che ha scritto “la trentaseienne” mentre io ne ho soltanto trentadue!» - «Accipicchia trentadue! Ma guarda come esagerano questi giornalisti! E pensare che lei non ne comparisce neanche… quaranta!»), divergendo però verso un apice comico.

Fotografia di Mario Bava, montaggio Maria Rosada, scenografie di Flavio Mogherini e musiche di Carlo Rustichelli. Prodotto dalla Imperial (Luigi Rovere) e distribuito dalla CEIAD (Columbia). Negativi: Gevaert. Sistema sonoro: RCA - PhotoPhone. Esterni: Bologna. Interni: CineCittà.

 

♦ [Campari] ♦    
                           ♦ [Lanerossi] ♦    
                                                        ♦ [Martini] ♦    
                                                                                 ♦ [Motta] ♦

La rete tranviaria bolognese rimase in servizio dal 1880 al 1963. Quando il film fu girato era già sotto gestione commissariale. (Oggi col PNRR chissà…) 

• Fototeca.

 

Aldo Fabrizi alle prese con una crocetta bolognese: “Io dico... Co’ questo che ce se fa? Questo è bono pe’ guida’ una nave!” 

 

All’uscita di Bologna - Roma: “Ci avete rovinato [Cesarino; NdR] Cervellati!” / “Siamo dei selvaggi o siamo dei borghesi!?”

 

Bologna, Ville Lumière (Piazza XX Settembre, dalla Scalinata del Pincio, con sulla dx il Castello di Galliera).

 

Direttore della Fotografia: Mario Bava.

 

"Ma no che non ho paura. Paura di cosa?" ["Pór et cós?"]

 

“Non aspettate il tram, voi?” - “Macché! Aspettiamo la mammina, noi!”

 

“Hanno rubato un tram?!”

 

[Oreste Biavati.] “Non siamo di fronte a un colpevole normale, bensì…

 

a un anormale innocente!”

 

[Juan de Landa.] “Come uomo, e come tranviere…”

 

[Carlo Campanini, a sx, Aldo Fabrizi, al centro, e Juan de Landa, a dx.] Trichechica sfida a colpi di panza: “Le probabilità sono due: o perde lui o vinco io.”

 

• Webgrafia.
Le location sul Davinotti: https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/hanno-rubato-un-tram/50020211
Sei pagine di notizie, discussioni e location sul film: https://mondotram.freeforumzone.com/mobile/d/3689949/Hanno-Rubato-un-Tram-Discussione-sul-film-tranviario-per-eccellenza/discussione.aspx

* * * (¼) ½ - 6.875       

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