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Violenza ad una vergine nella terra dei morti viventi

Regia di Jean Rollin vedi scheda film

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La recensione su Violenza ad una vergine nella terra dei morti viventi

di Donapinto
5 stelle

Una coppia di freschi sposini, Isa e Antoine, si recano in visita al castello di due cugini di lei, noti cacciatori di vampiri. In realta' sono loro stessi stati trasformati in vampiri.                                                                                                                                                                                           Questa e' una di quelle pellicole, realizzata in stile quasi amatoriale, che per molti basterebbero poche righe di commento e un voto a dir poco negativo. Io invece preferisco soffermarmici un po' di piu'. Non voglio sindacare sull'assurdita' del titolo dato dalla distribuzione italiana, lo stesso regista, Jean Rollin, diresse addirittura un film dal titolo LA VAMPIRA NUDA. VIOLENZA AD UNA VERGINE NELLA TERRA DEI MORTI VIVENTI e' una pellicola di produzione francese realizzata con quattro soldi, con attori perfettamente sconosciuti e come gia' detto, con uno stile al limite dell'Amatoriale e del bizzarro. Sfrutta quel filone molto in auge a cavallo fra i 60' e i 70', film horror con una forte componente saffica e morbosa, basti pensare al VAMPIROS LESBOS di Jesus Franco, alla saga dei Karnstein della Hammer e a produzioni franco-belghe come TRE GOCCE DI SANGUE PER UNA ROSA e LA TERTIFICANTE NOTTE DEL DEMONIO, fino ai piu' ispirati e raffinati IL SANGUE E LA ROSA e LA VESTALE DI SATANA, rispettivamente di Roger Vadim e Harry Kumel. Rollin, regista che mi ricorda molto il suo collega spagnolo Franco, dirige un film psichedelico, sia per quanto concerne la colonna sonora, sia per i riferimenti dell'epoca, il post-68, liberta' sessuale, femminismo e figli dei fiori. Nel film compare Isolde, un'attraente vampira androgina e lesbica, che inizia e seduce la bella Isa recandosi nella sua stanza e sbucando dai posti piu' bizzarri e inusuali, da un orologio a pendolo e dal camino. Il pezzo forte pero' sono i cugini di Isa, un vero spasso, due autentici fricchettoni, dei vampiri filosofi e intellettualoidi, con abbigliamento e colori sgargianti, pantaloni a zampa di elefante e collane di ogni tipo. La recitazione e' al valium e simpaticamente catatonica, con dialoghi improbabili e ridicoli. Non priva di fascino l'atmosfera onirica e surreale che pervade il castello con le sue lugubri e decadenti stanze e una fotografia di non indifferente qualita'. Tutti questi ingredienti fanno di VIOLENZA AD UNA VERGINE NELLA TERRA DEI MORTI VIVENTI una pellicola tremendamente vintage e figlia della sua epoca, da non prendere assolutamente sul serio e se si riesce a stare al gioco, ci si puo' anche divertire.

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