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Fragile

Regia di Jaume Balagueró vedi scheda film

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La recensione su Fragile

di GIANNISV66
8 stelle

Interessante e sottovalutato gotico "di atmosfera" che, pur non brillando per originalità, riesce a intrigare lo spettatore fino alla conclusione.

Una struttura ospedaliera troppo vecchia e malandata, il Mercy Falls, deve essere abbandonata. Ma l'evacuazione dei pazienti non si rivela agevole perché l'edificio è posto sopra un'isola e perché un incidente ferroviario ha causato una mancanza di posti negli altri ospedali.

E così un piccolo gruppo di bambini rimane ospite delle mura fatiscenti, sotto la sorveglianza di un medico e di due infermiere. Una di queste, Amy, giunta in sostituzione di una collega morta in un incidente, si affeziona in particolare alla piccola Maggie da cui apprende la storia di una bambina fantasma, Charlotte, che tormenta i bambini ricoverati. La protagonista passa dall'iniziale scetticismo a una progressiva consapevolezza che qualcosa di malvagio si annida tra le crepe delle mura malandate e i corridoi abbandonati.......

Fragile – a ghost story viene spesso considerato, nella filmografia di Jaume Balaguerò, un lavoro minore e meno riuscito rispetto ad esempio al più apprezzato [Rec] (2007) eppure, a parere di chi stende queste righe, resta il suo lavoro più valido e meglio realizzato.

Intendiamoci, Balaguerò non inventa nulla di nuovo, a partire dall'ambientazione (un edificio imponente la cui maestosità è minata da uno stato di abbandono e decadenza) per proseguire con la presenza minacciosa di un'entità soprannaturale che tormenta la permanenza dei piccoli pazienti tra lo scetticismo degli adulti e la disperazione della protagonista, l'unica che sembra voler riconoscere l'agghiacciante realtà.

Eppure se gli elementi non rappresentano nulla di straordinariamente nuovo, quello che invece colpisce è l'abilità con cui li sa dosare il regista spagnolo. Insomma la storia potrebbe anche già essere stata raccontata ma è la capacità di esporla che colpisce lo spettatore e lo tiene agguantato sulla poltrona.

In realtà credo che sia corretto fare una piccola riflessione: nel genere horror è difficile creare ambientazioni che siano assolutamente originali, in particolare la scelta dell'antico maniero riconvertito a ricovero/ospedale/orfanotrofio e simili è abbastanza diffusa in questo tipo di produzioni. Lo stesso dicasi per l'utilizzo di presenze soprannaturali. Quello che fa la differenza allora è la perizia di colui che la storia la racconta, ovvero del regista, e Balaguerò dimostra di avere la sensibilità e il mestiere giusti per questo tipo di storie.

Dovendo comunque trovare un punto debole si potrebbe puntare il dito sulla prova di Calista Flockhart, all'epoca in un momento di grande notorietà derivatole dalla serie serie televisiva Ally McBeal. L'interpretazione dell'attrice americana è dignitosa ma nulla di più. Bene invece il cast di contorno mentre una nota di merito va fatta alla piccola Yasmin Murphy nel ruolo della piccola Maggie.

Pellicola da rivalutare in definitiva, un horror di atmosfera che riesce a spaventare per gran parte della durata solo con l'utilizzo di corridoi scuri e rumori (anche se nelle battute conclusive l'entità malvagia farà sentire in maniera più tangibile la sua presenza, e non andiamo oltre per non rovinare la visione).

E con un finale che getta un tocco di commovente romanticismo a tutto l'insieme.

 

 

 

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