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Les amants réguliers

Regia di Philippe Garrel vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Les amants réguliers

di ethan
7 stelle

'Les amants réguliers', diretto da Philippe Garrel, racconta le vite di alcune ragazzi dapprima impegnati politicamente tra le barricate sessantottine del Maggio Francese e poi invischiati in alcune storie d'amore tra di essi, al centro delle quali predomina la relazione tra François (Louis Garrel), un poeta renitente alla leva e Lilie (Clotilde Hesme), una scultrice di origine italiana che preferirà emigrare negli Stati Uniti, troncando bruscamente la storia, con conseguenze tragiche per il giovane.

Il film di Garrel, che ne cura anche la stesura della sceneggiatura, definito da molti un autore maledetto, inizia come un'opera militante, che rimanda a certo cinema di Jean-Luc Godard per la sua componente anarchica e di lotta al potere precostituito, per poi sfociare, nella seconda e meno riuscita parte, ad un tipo di cinema che, per tematiche, è più vicino a quello di Truffaut, analizzando i turbamenti sentimentali di alcuni giovani incerti su come affrontare il proprio futuro, mentre nella messa in scena a me pare di poter vedere assonanze con i primi film di John Cassavetes, in cui sono privilegiati i tempi morti, con lunghissime ed estenuanti sequenze dove l'azione è ridotta al minimo sindacale e non accade pressoché nulla di veramente eclatante, se non l'osservazione di esistenze che si perdono tra fumate di oppio e discorsi anch'essi 'fumosi' sul senso delle proprie vite, con uso continuato di primi piani, poco ricorso al montaggio e recitazione il più naturale possibile.

Ad una prima parte compatta e funzionale ne segue quindi una seconda la cui portata artistica è sminuita dalla durata fluviale dell'opera stessa, che sfiora le tre ore, in cui le divagazioni e le situazioni sono tirate troppo per le lunghe, fino a sfiorare un certo compiacimento.

Straordinaria la fotografia in b/n di William Lubtchanski, che accresce sensibilmente il valore formale della pellicola, specialmente nelle sequenze notturne della contestazione armata.

Nei dialoghi vengono citati Bernardo Bertolucci, con un riferimento a 'Prima della rivoluzione', suo secondo film, e Pier Paolo Pasolini, quando Lilie mostra a François una foto del padre, definendo il suo un volto pasoliniano.

Voto: 7 (v.o.s.).

 

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