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Amori, letti e tradimenti

Regia di Alfonso Brescia vedi scheda film

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La recensione su Amori, letti e tradimenti

di mm40
2 stelle

Farsetta in salsa erotica e senza idee, con una coppia di protagonisti solitamente impiegati nelle seconde linee: Ugo Bologna (il commendatore più famoso del cinema italiano dopo Guido Nicheli) e Don Backy. Quest'ultimo aveva già girato qualche filmetto mediocre simile (Quando le donne si chiamavano madonne, di Aldo Grimaldi, 1972, oppure un paio dei precedenti lavori di Brescia, Poppea e Elena, sì... ma di troia), pur avendo alle spalle una carriera tutt'altro che disprezzabile (Banditi a Milano, Lizzani, 1968; I sette fratelli Cervi, Puccini, 1967; Cani arrabbiati, Bava, 1974); il ruolo del pastore burino gli calza a pennello, ma al di là del mestiere - e lo stesso dicasi per Bologna - c'è davvero il vuoto di un personaggio scritto con la sinistra inserito in una catena di banalità e volgarità. Risate di grana grossa, che sono poi quelle che produceva il cinema italiano del periodo, nè più e nè meno; sceneggiatura di Mauro Righi e svariate parti scollacciate per Marisa Mell, Malisa Longo e Sonia Viviani. Brescia annasperà ancora per qualche anno nella commediola erotica demenziale, poi troverà il successo 'di culto' dirigendo alcune pellicole con protagonista Mario Merola, dalla fine dei '70. 2/10.

Sulla trama

Industrialotto ha messo in piedi un progetto edilizio di immani dimensioni; per completarlo ha però bisogno di convincere un pecoraio a vendergli il suo fazzoletto di terra. Ma il bifolco non molla.

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