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Prigionieri della città deserta

Regia di Dick Powell vedi scheda film

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La recensione su Prigionieri della città deserta

di mmciak
8 stelle

"Split Second" ("Prigionieri della città deserta")
diretto nel 1953 da Dick Powell,devo dire che l'ho
trovato strepitoso.

La storia racconta che Sam Hurley,uno spietato killer,
fugge dal penitenziario con altri due complici e per
prendersi un automobile sequestra un trio
di persone di diversi ceti sociali tra cui
un giornalista che doveva fare un inchiesta sulla
sua fuga.

Purtroppo per i malcapitati i piani di Sam sono
di dirigersi verso una città fantasma del Nevada:
la destinazione non è una scelta a caso, poiché
il mattino successivo,la zona è stata scelta
per un esperimento nucleare.

Dick Powell,che era un Attore famoso del musical e della
commedia brillante,ma anche per aver interpretato
Philip Marlowe in:"L'ombra del passato" di Edward Dmytryk,
esordisce alla regia con questo fulminante e teso Noir,
prodotto dalla RKO,che miscela il "Gangster's Movie",
il Thriller e il "Melò" ma in un modo assolutamente originale.

La storia fa il verso a "Ore disperate",con questo
gruppo di persone dentro questa baracca con un
ferito e ostaggi di questo Sam Hurley,
che non vuole lasciarli andare,e decidere
che farsene di loro prima che scoppi la bomba.

Tra l'altro bisogna dire che è proprio la
sceneggiatura che è ben scritta anche come
dialoghi e situazioni che ricavano continui
colpi di scena,condita con la suspance che ti
tiene sulla corda fina alla fine,e non si risparmia
da dare bacchettate sulla guerra appena finita
(il Killer si reputa vittima quando il giornalista
gli chiede quanta gente ha ucciso e si sente rispondere
"legalmente o illegalmente?") e anche agli esperimenti
nucleari.

Da segnalare un ottima direzione degli attori
soprattutto la straordinaria interpretazione
di Stephen McNally,che nella parte del KIller
feroce prende tutta la scena e della splendida,
conturbante,ingenua e calcolatrice Alexis Smith
che solo con i primi piani buca lo schermo.

In conclusione un Film sorprendente,
assolutamente da riscoprire perché
realizzato con un linguaggio narrativo
moderno e diretto,che con parecchia suspance
ci descrive bene il tichettio dell'orologio che passa,
con intrighi e doppi giochi.

Sicuramente uno dei migliori Film della RKO,
che ha sfornato prodotti che ancora oggi a noi sono sconosciuti
ma da vedere per come già del 1953 avevano
immaginato com'è sarà stato il Cinema negli
anni a venire.

Il mio voto: 7,5.

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