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San Babila ore 20: un delitto inutile

Regia di Carlo Lizzani vedi scheda film

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La recensione su San Babila ore 20: un delitto inutile

di Donapinto
5 stelle

Già autore negli anni 60' di due istant-movie, SVEGLIATI E UCCIDI e BANDITI A MILANO rispettivamente sulle gesta criminali di Luciano Luthring il primo e sulla banda Cavallero il secondo, Carlo Lizzani decide di esplorare quell'estrema destra che negli anni 70' a Milano, aveva in piazza San Babila la sua roccaforte. Ispirandosi all'omicidio a sangue freddo del ventiseienne Alberto Brasili ad opera di un gruppo di giovani Sanbabilini. Lizzani, che sin dagli esordi con ACHTUNG BANDITI! non ha mai nascosto il suo orientamento politico, sferra un'attacco a quella destra neofascista che già si era resa protagonista di attentati bombaroli (piazza Fontana, piazza Della Loggia, treno Italicus) e di gravissimi episodi come l'omicidio di un agente di polizia nell'aprile del 1973 assassinato addirittura con una bomba a mano e dei raccapriccianti fatti del Circeo a Roma nel 1975. Interpretato da attori sconosciuti se non proprio dilettanti (uno dei tanti limiti del film) SAN BABILA ORE 20: UN DELITTO INUTILE vuole essere un'istantanea di quel periodo, un docudramma che segue la quotidianità di quattro giovani militanti missini che vivono nel mito del Duce, ma anche in quello di Adolf Hitler. Occhiali Rai-Ban, stivali a punta, giacconi in pelle, atteggiamenti spavaldi e da teppista. Questi erano i neofascisti degli anni 70' secondo Lizzani. Purtroppo il film risulta complessivamente molto superficiale, con situazioni al limite del grottesco, come il padre di uno di questi giovani che minaccia il figlio di morte se a tavola non mangia con la mano destra, personaggi macchiettistici e caricaturali, come la procace (e stupida) Lalla (Brigitte Ski) vero e proprio "giocattolo" sadomasochistico per questi giovanotti di buona famiglia viziati e annoiati, che da anche vita a una sequenza più attribuibile a una commedia-sexi che a un serio film che tratta argomenti a sfondo sociale e politico. Il film non riesce ad essere serio fino in fondo, e il tutto risulta molto blando, con Lizzani che sembra essere solo interessato a screditare (con tutte le ragioni) quella componente politica, dando però l'impressione di non approfondire i temi trattati. Francesco Rosi, Elio Petri ma anche il più modesto Damiano Damiani, sembrano essere molto lontani. E' solo grazie all'ultimo quarto d'ora, con la serrata descrizione del delitto che da il titolo al film, preceduto dall'inseguimento per le vie di piazza San Babila e il finale con l'arresto dei responsabili, che SAN BABILA ORE 20: UN DELITTO INUTILE riesce a strappare una stentatissima sufficienza.

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