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Fronte del porto

Regia di Elia Kazan vedi scheda film

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La recensione su Fronte del porto

di Antisistema
10 stelle

Fronte del Porto (1954) è il miglior film di Elia Kazan e al contempo un capolavoro assoluto della storia del cinema. Mai nel cinema americano la lotta di classe è stata messa in scena con una messa in scena così schietta e sincera da parte di un cineasta, che confeziona un film in netto anticipo sui tempi, combinando la denuncia sociale-civile con un registro da melodramma-noir.

Invece di essere osannato per il capolavoro che è, purtroppo la critica di sinistra (maggioritaria nel cinema), si è concentrata sul sottotesto pro-Maccartismo di cui il film si farebbe portatore e facendolo a pezzi accusando l'opera di essere un film di "destra".

Sinceramente credo che l'interpretazione extra-filmica non vada mai adoperata e l'unica cosa che conta, è la potenza dell'immagine filmica; da questo punto di vista, Fronte del Porto non ha poi molti rivali a dire il vero.

 

Karl Malden, Marlon Brando, Eva Marie Saint

Fronte del porto (1954): Karl Malden, Marlon Brando, Eva Marie Saint

 

Il basso budget (neanche un milione di dollari), diede al regista molta libertà nelle scelte stilistiche e negli attori.

Elia Kazan nel ruolo di protagonista dell'ex pugile fallito Terry Malloy, richiama il fidato Marlon Brando e diede il resto delle parti ad attori ed attrici formatasi all'Actor's Studio come Eva Marie Saint e Rod Steiger.

Tranne che per qualche manciata di minuti, la maggior parte del film è girata in luoghi reali ed aperti tra cui il porto e le degradate strade portuali di New York.

L'immagine di Fronte del Porto è di un grigio cupo, una miscela di polveri e vapori che si mescolano creando una cappa desolante, degradante e sporca nella messa in scena, che attraversa il porto, edifici chiusi come la chiesa sino ad arrivare sui tetti dei palazzoni fatiscenti ed obsoleti, dove di tanto in tanto si rifugia Terry Malloy, per curare dei piccioni.

 

Eva Marie Saint, Lee J. Cobb, Karl Malden

Fronte del porto (1954): Eva Marie Saint, Lee J. Cobb, Karl Malden

 

Fronte del Porto è una storia di un fallito e delle sue occasioni mancate, che finalmente però dopo un lungo periodo di omertà a seguito dell'omicidio di Joey Doyle da parte del racket mafioso dei capi del sindacato dei portuali, ha una forte crisi di coscienza, intraprendendo un percorso di redenzione. Decisivo per questo sarà l'aiuto di Edie Doyle (Eva Marie Saint), sorella del morto e dell'energico prete Barry (Karl Malden), anche se avrà contro non solo il capo della malavita sindacale Johnny Friendly (Lee J. Cobb) e del suo braccio destro Charlie Malloy (Rod Steiger) fratello del protagonista.

Un altro personaggio che aleggia onnipresente, seppur non ha un volto che lo incarna è l'omerta', una schifosa e tacita regola d'onore che impone a tutti i lavoratori portuali di lavorare senza vedere e né sentire niente, scegliendo così di farsi sfruttare dai capi mafiosi del sindacato, emarginando tutti coloro che scelgono di opporsi a tale sistema, scegliendo di denunciare alle competenti autorità le attività illecite.

 

Marlon Brando

Fronte del porto (1954): Marlon Brando

 

Johnny Friendly, veste con cappotti eleganti da oltre 100 dollari, eppure sfrutta e umilia costantemente i lavoratori portuali con paghe da fame e scegliendo di persona chi ogni giorno debba lavorare (ovviamente coloro che piegano facilmente la testa dimostrandosi servili) Terry Malloy, crede di essere tenuto in considerazione da Johnny, ma non ha capito di essere una mera pedina a suo uso e consumo, che può essere scartata appena non serve più. Terry é un po' come i piccioni che alleva, per lui la vita consiste nel mangiare e dormire, magari il tutto condito da qualche elargizione materiale extra che di tanto in tanto i capi del racket gli lasciano, senza mai avere un'aspirazione nella vita e né avere un minimo rispetto della propria persona oramai sprofondata così in basso nella vita da fare schifo. Sarà il prete Barry con i suoi energici discorsi che hanno la propria radici nelle sacre scritture, a dargli una coscienza di classe e fargli capire quanto sia un fallito, incitando così Terry a comparire innanzi al tribunale e dire la verità. È vero che c'è bisogno di lavorare per guadagnare, ma la propria esistenza non può venir lesa per dei soldi, se il mondo oggi presenta queste disuguaglianze sociali è proprio perché le classi sociali più basse si svendono, senza pensare ai propri diritti.

Padre Barry vuole far comprendere ai portuali, che devono pensare di essere persone che vivono in interconnessione con gli altri, in modo da fare propria la sofferenza e la morte dei propri fratelli lavoratori, arrivando a ragionare finalmente come entità collettiva e non come individualisti.

 

Eva Marie Saint, Marlon Brando

Fronte del porto (1954): Eva Marie Saint, Marlon Brando

 

Kazan mostra tutta la propria sfiducia verso i padroni ed i corpi intermedi come i sindacati, gestiti da gente che la maggior parte delle volte non ha mai svolto il lavoro sul campo e pronti a svendere i diritti dei lavoratori per accordarsi con i padroni, il risultato é che i soldi alla fine li vedono sempre i potenti, mentre la base è sempre al palo. Il regista auspica l'eliminazione di tale entità o comunque la gestione apicale del sindacato da parte di lavoratori come Terry Malloy, in modo da contrattare individualmente con il padrone, spuntando cosi condizioni lavorative migliori.

Kazan grazie alla sua regia cruda e marcata ma dalla forte umanità, regala sequenze memorabili e con tocchi espressionisti nella rappresentazione dei vicoli portuali con quei forti tagli di luce, oppure il dialogo chiarificatore tra Edie e Terry intervallato dai suoni delle ciminiere delle navi, quando quest'ultimo le confessa di essere stato indirettamente responsabile della morte del fratello.

Il tutto è condito da indimenticabili interpretazioni attoriali, cominciando dall'incrollabile Eva Marie Saint, una figura angelica che porta un po' di luce della ragione in un mondo omertoso e troppo pragmatico, passando per il grande Rod Steiger capace di improvvisare totalmente uno scambio di battute in macchina sino ad arrivare al monumentale Marlon Brando, perfettamente calatasi nel corpo e nella mente, nei panni di un fallito lavoratore portuale, oramai rassegnato dai troppi colpi bassi della vita, ma capace di ritrovare la dignità perduta grazie agli energici dialoghi di Padre Barry, testimoniando coraggiosamente innanzi al tribunale, per poi tirare fuori la rabbia repressa contro Johnny Friendly prendendolo giustamente a pugni poiché i mafiosi sono un cancro dell'umanità da estirpare in ogni modo, sino a farsi simbolo laico di un Cristo lavoratore, che si vuole far riconoscere come capo giusto dei lavoratori portuali in un finale monumentale.

 

Karl Malden

Fronte del porto (1954): Karl Malden

 

Prodotto con un basso budget, guadagnò quasi 10 milioni di dollari, ottenendo ottime recensioni critiche guadagnando  un Leone d'argento per miglior regia e ben 8 meritatissimi oscar una volta tanto, tra cui miglior film, miglior regia, miglior attore (Marlon Brando), miglior attrice non protagonista (Eva Marie Saint) e miglior sceneggiatura originale. 

Bistrattato da una certa critica (Mereghetti gli dà 2.5 stelle), è una pellicola da vedere senza alcun pregiudizio e senza farsi influenzare dalla funerea fama che si porta dietro per colpa di certe interpretazioni che esulano dal film in sé.

 

Karl Malden, Marlon Brando

Fronte del porto (1954): Karl Malden, Marlon Brando

 

Film aggiunto alla playlist dei capolavori : //www.filmtv.it/playlist/703149/capolavori-di-una-vita-al-cinema-tracce-per-una-cineteca-for/#rfr:user-96297

 

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