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Agente speciale

Regia di Eric Rohmer vedi scheda film

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La recensione su Agente speciale

di Baliverna
8 stelle

La cornice è diversa dal solito, ma il quadro, forse, neppure poi tanto: una moglie innamorata di un marito ambiguo e sfuggente, mentre noi con lei cerchiamo di capire via via chi sia quell'uomo veramente.

Rohmer aveva abituato tutti ai suoi “studi” (così li definirei) sui rapporti sentimentali tra i due sessi, e qui pare uscire del tutto dal seminato, con un film d'epoca a fondo storico, bellico e spionistico. In realtà il maestro francese scarroccia solo in parte furori dalla sua corsia abituale, perché, a ben guardare, anche questo film è un'analisi di un rapporto tra un uomo e una donna, con un confuso sottofondo di guerra di spie (e poi guerra vera).

Come al solito, i dialoghi sono buoni: sono precisi e consecutivi, e mettono a poco a poco a fuoco i personaggi e i loro rapporti tra loro. Se si ha la pazienza di seguirli, essi lentamente avvolgono lo spettatore e lo interessano. Rohmer è sempre stato abile – e anche qui – nel far emergere la verità tra le bugie, le ipocrisie, o l'auto-inganno che compaiono nel dialogo. A questo proposito, la figura del marito assume connotati via via più ambigui e sfuggenti. Come un'anguilla, non si fa afferrare neppure dalla propria moglie, che lo ama forse con troppa fiducia.

Dall'altro lato, mi è sembrata interessante anche la rappresentazione storica e politica della Francia, e di riflesso della Germania e dell'Unione Sovietica negli anni '30. Mi pare che la pellicola mantenga una certa apoliticità, perché riferisce i fatti in modo acritico e asettico, servendosi anche di filmati d'epoca e di cinegiornali. Questo atteggiamento non è nuovo al regista, vista, ad es., la sua rappresentazione della Rivoluzione Francese in altri film. Ciò che rimane, alla fine, è comunque l'amara constatazione che il risultato di quei complessi giochi politico-spionistici fu il patto Hitler-Stalin, che portò allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.

Certo, non è il Rohmer che amo, e forse il film non corrisponde alla vera vocazione del regista, ma è comunque un prodotto ben fatto che non disonora il suo creatore, oltre ad essere assolutamente originale tra i molti film che raccontano i terribili eventi di quegli anni.

 

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