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Vento spensierato

Regia di Hou Hsiao-hsien vedi scheda film

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La recensione su Vento spensierato

di alan smithee
6 stelle

FEFF 22 - FUORI CONCORSO
Sulla scorta del successo di Cute girl, l'allora neo-regista Hou Hsiao-hsien, riunisce il cast della sua opera d'esordio per parlarci nuovamente di sentimenti e di contrasti amorosi.
Stavolta la vicenda nasce presso un villaggio di pescatori presso le Isole Pescadores, presso cui una troupe cinematografica ta completando una serie di riprese per completare uno spot pubblicitario.
In quel contesto l'assistente alla fotografia (l'attrice e cantante Feng Fei-fei) si imbatte in un curioso turista (l star Kenny Bee), che si rivela un musicista cieco, dotato di una postura e mimica ideale per apparire nello spot. Tra i due nasce una tenerezza che però le vicissitudini lavorative legate allo spot interrompono bruscamente.
La donna torna nella grande città dal suo fidanzato e capo, nonché regista dello spot, che la tratta freddamente ed è maggiormente interessato ad organizzare il suo imminente viaggio in Europa.

Aveà quindi il tempo, la ragazza, di rincontrare il musicista cieco, approfondendo la conoscenza e la stima, e ricambiato dal sensibile uomo.
Separatisi nuovamente, l'uomo viene finalmente chiamato per sottoporsi ad una operazione che gli ridarà la vista.
Ma non avendo mai potuto ammirare la donna da vedente, dovrà ora riscoprirla col nuovo senso nuovamente in funzione. Peccato che la donna sia dovuta improvvisamente partire per sostituire il fratello insegnante (la dinamica simile, ma opposta, di quel che accade nel film successivo, il bel Green, green grass of home), circostanza che complicherà non poco la ricerca spasmodica dell'uomo, consapevole di aver trovato nella donna quella ideale metà in grado di ridargli il gusto genuino per la vita, e convinto di poterla ritrovare attraverso uno sguardo di intesa che solo lui sarà eventualmente in grado di captare, con l'istinto che da ex cieco gli fornisce un senso più critico del semplice apporto visivo.

Anche per questo suo secondo film, che il FEFF ripropone in versione restaurata grazie all'intervento del Taiwan Film Institute su commissione del Ministero della cultura taiwanese, si rispettano le dinamiche della commedia ad alto tasso di romanticismo, ma il film si pone come ambizione anche quella di enunciare una sua teoria tutt'altro che superficiale o banale incentrata sulla poetica dello sguardo; uno sguardo che sa andare oltre i facili condizionamenti visivi appannaggio dei più, per concentrarsi sulla dinamica e sull'alchimia di una espressione di intesa.
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