Regia di Oxide Pang Chun, Danny Pang vedi scheda film
Povera Joey. Tenta il suicidio perché il suo uomo non se la fila più; la salvano, e lei comincia a vedere i morti; poi scopre pure di essere incinta, e che i morti aspettano accanto a ogni futura madre per reincarnarsi nei figli. Il mondo è costituito di vivi e di spiriti, basta prenderne atto, e non farsi spaventare. Alla fin fine, il sequel di The Eye è proprio questo, un invito a conciliare l’universo di chi respira con quello dell’aldilà. E se l’idea di un fantasma che tenta di entrare dentro la vagina delle donne durante il parto può sembrare azzardata e scorretta, per i fratelli Pang e lo script di Jojo Hui il fine, come dire, giustifica i mezzi. Sarà. Però The Eye 2 è il solito, patinato horror di due prolificissimi filmmaker thai-hongkonghesi che ormai, che lo vogliamo o no, danno a vedere uno stile; che poi questo stile sia alquanto mediocre, lucido e prevedibile, sembra aspetto secondario, constatato il loro successo nelle sale e nei festival di mezzo globo. Non è che The Eye 2 sia brutto, è che sa di fritto rancido. Più che le convenzionali apparizioni fantasmatiche, è il piano sequenza del primo tentativo finale di suicidio (corretto al computer, ovvio) a far saltare. Attenti al trailer lungo italiano, praticamente un bignamino dell’intero film, comprese le scene clou (tipo quella alla fermata del bus, tra le migliori).
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