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Robots

Regia di Chris Wedge vedi scheda film

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La recensione su Robots

di kubritch
6 stelle

Che ci fanno i robots col sesso e le sopracciglia? Anche perché al sesso si alude - per non confondere i piccini con realtà troppo lontane dalla realtà - ma davanti sono piallati. Non si capisce per quale motivo il fantastico può fare a meno allegramente della catena causa-effetto. Quella 'cosa' semplice per cui a determinate premesse conseguono determinate conclusioni. La convinzione distorta è che Lewis Carroll o Collodi o i Grimm se ne siano fregati. Bisognerebbe saper distinguere il piano della razionalità da quello della logicità. Da che mondo è mondo è scorretto adattare la logica alla morale sociale corrente per falsi motivi pedagogici. Ed è proprio questo il bello delle favole. I filosofi di tutti i tempi ne sanno qualcosa. Ho capito perfettamente i ragionamenti alla base dell'operazione, che sono di ordine morale e artistico - le sopracciglia servono per rendere più efficacemente le espressioni facciali dei personaggi. D'altronde, è sull'analisi dettagliata dell'immagine che si dovrebbe costruire un giudizio corretto del film. Mi si obietterà che si tratta di un prodotto pensato per i bambini. Come a dire che è permessa una  sospensione assoluta di qualsiasi regola formale. Non lamentiamoci poi se viene fuori una generazione completamente sbandata. Sono gli adulti che realizzano i film. E' giusto che un bambino venga educato all'illogicità? E' giusto che il discorso sul sesso sia sempre più censurato di quello sulla violenza? Tutto ciò è un controsenso anche rispetto ad una cultura sedicente realistica e pragmatistica. Il film è impostato, poi, su un messaggio morale rispettabilissimo, che sembra aver inticipato la riforma sulla sanità del governo Obama, fortunatamente approvata - segno che era già nell'aria. Si dirà: un modo per sensibilizzare i bambini al rispetto dei disgraziati. Poco ci credo, il consumo di prodotti di intrattenimento, quali film e videogames, mi sembra più consolatoriamente chiuso in una realtà virtuale alternativa. Ma comunque, tutte nobilissime intenzioni - ... di cui è lastricato l'inferno - che, in verità, ammiccano un pò furbescamente ai genitori paganti; gli stessi che nella società reale mettono sempre il guadagno al di sopra di qualsiasi principio morale, ossia di qualsiasi persona. Anche questo film dimostra di essere un prodotto di tempi in preda a una profonda crisi della razionalità o  della logicità. Cosa si dovrebbe pensare a proposito: che è un film per bambini che insegna a fare la rivoluzione armata? Me lo auguro, ma non è questo il compito dell'Arte. Lasciamo perdere il fatto che è l'ennesimo racconto messianico dell'eroe che da ultimo diventa primo, di successo, rivoluzionando il sistema, nel più collaudato degli schemi narrativi, e in ossequio di usi e costumi americani. Insomma, ha stancato. Cambiano solo le sembianze ma la struttura del racconto e la sua morale si ripetono all'infinito sempre uguali a sé stessi. La parte bella riguarda esclusivamente la costruzione figurativa, dove abbiamo questa città/flipper dalla grafica vintage dei vecchi giocattoli di latta. Anni e anni di lavoro alle macchine calcolatrici, che si vedono tutti. Gli americani sono lavoratori indefessi. Etica protestante del lavoro. In questo sono insuperabili, almeno per il momento. Ma si può giudicare una creazione artistica per quello che si vede di ore lavorate e di soldi spesi ed eventualmente incassati?

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