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Million Dollar Baby

Regia di Clint Eastwood vedi scheda film

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La recensione su Million Dollar Baby

di Antisistema
10 stelle

Solo chi non riesce a perdonarsi qualcosa va a messa per 23 anni intinterrotti di fila, di cose che non riesce a farsi perdonare Frankie Dunn (Clint Eastwood) ne ha a quintalate, a cominciare da un rapporto inesistente con la figlia con la quale non ha legami da anni nonostante le scriva delle lettere, che puntualmente non vengono aperte e gli verranno rispedite indietro, causando all'uomo nuovo dolore, senza alcuna possibilità di guarigione.

L'anziano uomo svolge un ruolo da manager di pugili e gestisce una palestra insieme a Scrab (Morgan Freeman), un ex-pugile; più che un luogo di allenamento, la palestra è divenuta un simulacro di vecchi odori e sensazioni in cui chiudersi dentro e non affrontare il mondo esterno, verso il quale tenta di difendere in tutti i modi i pugili sotto la propria ala, che a lungo andare si stancano dell'iperprotettività di Frankie e lo abbandonano per andare verso altri manager che offrono prospettive di titolo più marcate. 

Un possibile cambiamento sembra avvenire con Maggie Fitzgerald (Hillary Swank), una ragazza di 32 anni proveniente dall'America rurale, che sgobbando come cameriera, si procura il necessario per la sopravvivenza e i soldi per pagare la retta della palestra, poichè la donna vuole diventare un pugile professionista, cercando di convincere Frankie a divenire il proprio allenatore. 

 

 

Cinema (neo) classico all'ennesima potenza; ci si aspetterebbe che la parabola di Frankie e di Maggie si concluda per il meglio; il primo trovando una nuova possibilità di realizzarsi nella vita e magari riappacificarsi con la figlia, mentre la seconda sfondasse nel mondo del pugilato e risolvendo al contempo i suoi problemi con la famiglia (una serie di elementi spiantati e arraffoni). 

In effetti per un periodo di tempo Frankie trova in Maggie la figlia a lungo negata, mentre Maggie vede in Frankie il padre che le manca; due figure ai margini che vicendevolmente si completano. 

Un doppio percorso di redenzione che tramite la boxe sembra trovare finalmente una possibilità di riscatto; economico-sociale per Maggie e di una nuova possibilità per Frankie che poco a poco capirà come sia necessario lasciar volare con le proprie ali i pugili sotto la propria ala, senza lasciarsi condizionare dai tetri ricordi del passato che a poco a poco nella loro oscurità lo stanno lentamente corrodendo. Non c'è spettacolarizzazione da parte di Eastwood nella regia degli incontri di pugilato i quali comunque non lesinano di brutalità o violenza; scordatevi comunque Rocky e le sue esagerazioni tamarre, l'approccio di Eastwood alla materia sportiva è molto più scientifico, sia per quanto riguarda gli allenamenti che gli incontri (guardia alta, coreografie di pugilato più spartane e reali, secchezza nel subire un pugno e approccio medico alle ferite, dove un pò di sangue sembra sufficiente a fermare l'incontro). 

 

 

Se nella prima parte del film sarà lo sport ad unire i due personaggi, nella seconda parte di film sarà il dramma umano della degenza ospedaliera ad mettere a dura prova il loro legame. La famiglia di Maggie come tutte le famiglie Eastwoodiane, ne esce fatta a pezzi, corrosa dall'avidità, dal profitto e dall'ingordigia prima di ogni altro valore umano, per questo motivo l'unico supporto per la ragazza sono le figure di Scrab e Frankie, quest'ultimo giorno dopo giorno rivive l'orrore delle sue esperienze passate sino a dover prendere una decisione contraria ad ogni suo valore. 

La situazione di Maggie è senza speranza alcuna di risoluzione, quindi Frankie è posto innanzi ad una scelta che qualunque essere umano a prescindere dalle sue convinzioni non vorrebbe mai prendere; l'incontro con la ragazza lo ha cambiato e non tener conto della sua volontà sarebbe come ucciderla una seconda volta dopo i trionfi ottenuti insieme a lei; la scelta etica che dovrà prendere, lo lacererà interiormente per sempre, infliggendogli un secondo K.O. devastante; uno dai quali non ci si riprende come tanto cinema Hollywoodiano invece in passato ha mostrato. La regia di Eastwood in coerenza con tale obiettivo, sposta il dramma su un piano intimo, il conflitto non viene mai esternato troppo onde evitare un pietoso lacrima movie ricattatorio (facile scadervi anche per via di Paul Haggis, che in altre occasioni allo script non dosa efficacemente i vari ingredienti) ; il tutto grazie anche a delle perfomance calibrate da parte sia della Swank, credibilissima in ogni fase evolutiva del suo personaggio, che di Eastwood qui al suo meglio anche come espressione (si vedono delle lacrime nel colloquio con il prete; una rivincita contro chi l'ha sempre considerato uno scarsone monoespressivo). Costato 30 milioni, ne realizzò al botteghino oltre 300 con ben 4 oscar concretizzatasi tra cui miglior film, regia, attrice protagonista (Hillary Swank) e attore non protagonista (Morgan Freeman). Million Dollar Baby è  un capolavoro assoluto della storia del cinema ed è il film che sancisce il definitivo trionfo critico di Eastwood che grazie a questo lavoro, si guadagnerà il rispetto anche verso critici cinematografici più orientati verso sinistra, che abbandoneranno le pregiudiziali ideologiche di stampo fascista che avevano contro Clint Eastwood. 

 

 

Film aggiunto alla playlist dei capolavori : //www.filmtv.it/playlist/703149/capolavori-di-una-vita-al-cinema-tracce-per-una-cineteca-for/#rfr:user-96297

 

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