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Il fantasma dell'Opera

Regia di Joel Schumacher vedi scheda film

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La recensione su Il fantasma dell'Opera

di luthien80
8 stelle

Premessa: il film deve essere visto assolutamente in originale. Solo così può essere apprezzato o comunque se ne può dare un giudizio completo e non falsato dalla traduzione. Il fascino di certe vecchie storie, pur se estremamente datate, conosciute e raccontate resta sempre intatto. E’ ciò che accade nelle fiabe, capaci di stupire, meravigliare, avvincere o spaventare generazioni di bambini, senza mai risultare “fuori moda”. Il “C’era una volta” si rivela sempre vincente, quasi un’arcana formula magica, il rito iniziale e indispensabile per gettare uno sguardo curioso in un altrove fantastico, per aprire le porte di un mondo sconosciuto e spesso irreale, ma straordinariamente accattivante. Tra le fiabe dark più narrate c’è, senza dubbio, l’eterno mito della Bella e la Bestia, forse così amato proprio per la sua struggente atmosfera, per l’impossibilità crudele di coronare il sogno amoroso, per la mostruosità incolpevole della Bestia, creatura sensibile ma condannata inesorabilmente alla solitudine più profonda.
Gaston Leroux re-inventò la storia, aggiornandola di svariati secoli e trasportandola nella Parigi del 1870. c’era una volta il Fantasma dell’Opera, e il suo altrove fantastico era celato negli immensi, tenebrosi sotterranei dello scintillante teatro parigino. Schumacher, ispirandosi al romanzo, e in parte alle precedenti trasposizioni cinematografiche, si appropria degli elementi tipici della vicenda e trasforma ancora una volta la materia della favola, riproponendola nella trascinante versione musical di quel talentaccio di Andrei Lloyd-Webber, il quale ha collaborato in prima persona al progetto.
L’opera mostrata sul grande schermo risente moltissimo dell’influenza di Webber e rientra di diritto nel sottogenere “cinema teatrale”, felicemente sperimentato ed esaltato da Baz Lurhman con Moulin Rouge. Ma, mentre quest’ultimo era un inno barocco, coloratissimo e fiammeggiante all’Amore supremo, invece la nuova versione del Fantasma è un incrocio vorticoso e fatale tra musical sfarzoso, melò a tinte forti e horror visionario, cupo, disperato. Le splendide canzoni, tutte bellissime e appassionanti, mirabilmente interpretate da un ottimo cast, avvincono ed emozionano con il loro ritmo trascinante, evocano profonde suggestioni e conquistano con la grandiosità o i toni intimisti e romantici di certi passaggi melodici. Ad irretire completamente il cuore contribuiscono anche l’opulenta scenografia, il senso di oscura fatalità che circonda il triangolo amoroso, la grazia candida di Emmy Rossum (è lei il vero Angelo della Musica) e soprattutto la tormentatissima figura dell’anti-eroe, il Fantasma, un Gerard Butler umanissimo e mostruoso (ma definirlo tale è impossibile, Butler è bellissimo anche con mezza faccia deturpata!) che trasuda fascino ad ogni sguardo e domina la scena, disperato, folle d’amore, di rabbia e dolore. Straziante nel roboante numero del Don Giovanni e nel confronto conclusivo con Christine e Raoul.

Sulla colonna sonora

Pezzi indimenticabili, tutti carichi di emozione, passione, musicalità travolgente, sonorità rock estremamente orecchiabili ma particolari. Pop e raffinata, caratteristiche estreme ma che si conciliano alla perfezione. I brani del cuore: la sensuale Point of No Return, La magnifica Overture iniziale, la corale Masquerade. Ovviamente è obbligatorio sentite tutti i pezzi in originale, cantati dalle voci magnifiche degli attori. Hanno una forza e una bellezza che non ha niente a che vedere con la traduzione e la versione canora italiana.

Cosa cambierei

Il doppiaggio "cantato" degli attori: PERCHE'??? Fuori sincrono, da emicrania, inguardabile...un'idea infelice.

Su Patrick Wilson

In mezzo ad un cast di volti noti non sfigura per niente. Bella presenza e notevole sicurezza nel cantare. Un attore interessante e dalla voce che emoziona, cristallina, melodiosa.

Su Emmy Rossum

Incantevole! Nella recitazione, nel canto, nelle vesti leggiadre, trepidanti della diafana Christine. Una piacevolissima rivelazione.

Su Gerard Butler

I suoi occhi verdi lampeggiano, magnetici, dalla maschera bianca e conquistano. Il magnifico irlandese Butler si dimostra perfetto per i ruoli dell’eroe romantico, bello e tenebroso e, in questo caso, indossi i panni oscuri e complessi del fantasma, l’infernale Angelo( caduto) della musica, con estrema naturalezza. Il suo rivale sarà anche giovane, blasonato e molto, molto carino, ma lui, personaggio tragico, lascia un segno indelebile. Senza dimenticare la sua sorprendente prova canora: voce roca e rock da capogiro.

Su Minnie Driver

Visibilmente divertita nell’interpretare la primadonna viziata, insopportabile, vanesia e irascibile

Su Joel Schumacher

Illuminato dal benefico influsso di Lloyd Webber, mescola la "staticità" teatrale con azione e melodramma e alterna visioni oniriche, allucinazione e realtà (vedi la scena dell'incontro di Christine con il fantasma "dentro" lo specchio).

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