Regia di Mario Bava, Lamberto Bava vedi scheda film
Potrebbe essere il suo capolavoro. Dico potrebbe, perchè ci sono titoli come "Operazione Paura", "La Maschera del Demonio" o "Reazione a Catena", in cui vuoi per estetica, vuoi per stile o per audacia, Bava tocca corde altissime facedole suonare di leggenda. Qui in "Cani Arrabbiati", originale e bellissimo titolo che si DEVE riutilizzare, troviamo tutti insieme: un impianto narrativo da scuola del genere; caratteri sì fumettistici, ma per questo facilmente fissabili nel nostro immaginario, e di conseguenza efficaci miti; e una crudeltà esplicita, una violenza secca e tesa, da film provocatorio e anti-commerciale.
Era il film, ci dice Pezzotta, di cui Bava non aveva nascosto l'affetto, famoso per essere appunto restio a parlar bene delle sue pellicole. E si vede come la libertà produttiva, sia in regia che in sceneggiatura, abbia creato le basi per uno dei migliori film italiani della nostra storia, e non solo del genere di cui fa parte. Opere politiche, d'impegno civile, di sperimentalismo e di autorialismo fine a se stesso, non hanno di che infastidirsi per l'accostamento. Vale molto di più Bava (e molti altri registi "cattivi" dei nostri anni migliori) che tutti i registi "polpettoni" che credono nel cinema come orgasmo personale.
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