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Oro rosso

Regia di Jafar Panahi vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Oro rosso

di zombi
8 stelle

non so cosa mi è preso, ma quando sono uscito dalla visione del film di panahi, ero ossessionato dal doverlo capire, dal dovere decifrare misterici simbolismi che secondo me avevano fatto in modo che io non capissi il film... giuro che non mi drogo, e non mi ero drogato quella sera. da bravo studentello mi ero gongolato disquisendo sulla chiusura a cerchio citando il film precedente di panahi, appunto IL CERCHIO. bravo vero?.... mah! assistendo alle immagini che scorrevano non mi rendevo conto della semplicità della cosa. panahi mi stava mostrando la sua teheran. la teheran di tutti i giorni. la teheran delle donne col velo in testa che vediamo e di cui si accorgiamo perchè le vediamo, la teheran del traffico invivibile, della città alta e ricca e della città bassa e povera. quella città nella quale il protagonista è spinto a cercare il gioiello per la donna che intende sposare. hussein entrando in una gioielleria della città alta, viene incitato dal gentilissimo padrone a cercare ciò che più si aggrada alla sua disponbilità monetario e alla sua signora nei bazar della città bassa. loro non trattano di certa merce. come spettatore mi sono sentito sovrastato e schiacciato dall'invisibile mole di hossein. talmente grosso e ingombrante, ma che tendenzialmente viene rimosso. panahi si mostra una teheran non connotata, non vuole quasi che si pensi all'iran. la teheran che panahi ci mostra, è una qualsiasi città del mondo in cui persone come hossein sono parte di una casta di esseri o fagocitata dai capitalismi o emarginata dai nazismi(cineforum). una teheran fatta di barboni che non vogliono far sprecare un carico di pizze sparse sulla strada a causa di un incidente nella quale ha perso la vita un pony come hossein. hossein fa tenerezza nel suo essere così inadeguato, fuori posto e a disagio. la sua espressione fissa senza un mezzo sorriso che la illumini, pone a disagio, perchè sappiamo che è un predestinato alla disfatta. non solo perchè all'inizio l'abbiamo visto nei pochi istanti che precedono il suicidio. è in basso in uno stato mentale, fisico e morale. e più sale nei quartieri ricchi, nei quali si reca per consegnare le pizze, più si sente precipitare. in casa del ricco di ritorno dagli stati uniti, gli viene chiesto di tenergli compagnia. è appena stato scaricato da due ragazze, non riesce a capire come pensa e agisce la gente in quel posto che gli ha dato i natali ma nel quale non è cresciuto. poi il padrone risponde ad una telefonata e abbandona hossein che vaga nella casa, si getta nella piscina interna e poi vaga sul terrazzo a guardare dall'alto la sua parte di città. hossein non ha parole, vien da pensare che non abbia pensieri, ma ne ha sicuramente anche troppi. l'immagine successiva riprende ciò a cui assistiamo all'inizio. uccide e si punta alle tempie. muore.

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