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Troy

Regia di Wolfgang Petersen vedi scheda film

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La recensione su Troy

di Antisistema
3 stelle

Ho scoperto che questa sera trasmettono in tv il film Troy (2004) di Wolfgang Petersen che all'epoca della sua uscita ebbe molto successo con uno stuolo di ragazzine eccitate ed infoiate per Brad Pitt nel ruolo di Achille che mette in mostra i suoi bicipiti e pettorali per gran parte del film, tanto da meritarsi un poster gigante appeso per anni nella camera di mia cugina.

Più che il regista, credo in realtà le colpe vadano date per lo più alla produzione che sull'onda del successo del Gladiatore (2000), decise di cavalcare l'ondata di interesse del pubblico verso il neo-peplum. E dire che Petersen aveva dato buona prova di sé nei suoi primi film, mentre poi s'è perso alla distanza specie dopo il suo sbarco ad Hollywood.

 

 

La storia dell'Illiade e dei suoi antefatti la conoscete tutti ed è stato oggetto anche di un vecchio film degli anni 50' diretto dal tutto fare Robert Wise, non me lo ricordo molto bene (tanto che non l'ho voluto mai votare), ma rispetto a questo era Lawrence d'Arabia. Il problema del film non sta nell'aver modificato molte vicende della storia, ma di come è stata messa in scena.

Spesso si dice che i primi minuti sono una dichiarazione di intenti e vedendo che il filn comincia con Achille (Brad Pitt) che secca il campione dei Troiani (che pare un troll uscito da un fantasy) con un doppio salto laterale con spada infilzata sulla clavicola, capisci che l'appoccio tamarro e "giovane" sarà la linea guida di tutto il film.

Petersen saccheggia tutti i film di successo contemporanei a Troy, a cominciare dallo sbarco dei greci sulla spiaggia di Troia preso pari pari dallo sbarco in Normandia di Salvate il soldato Ryan (1999), con tanto di Achille alla testa dei marines... ehm scusate dei 50 Mirmidoni, che in modo tamarro fa' arrivare la nave sulla sabbia (manco fosse un mezzo di sbarco dei marines) e come un'idiota spaccone secca mezzo esercito di Troia. Il sudore non esiste, la sabbia è un ornamento esotico, la polvere è assente e l'immagine è patinata per esaltare i capelli ossiggenati biondi di Pitt.

 

 

Se nel campo greco nessuno riscuote simpatia tra pompati tamarri, uomini di Neanderthal fuori tempo massimo (Aiace) e re inconsistenti, più simpatia riscuotono i Troiani nonostante abbiano rapito Elena, la moglie di Menelao. Se Orlando Bloom come Paride è vergognoso ed inconsistente nel suo pacifismo, Peter O'Toole ci mette un po' a scongelarsi nei panni di Priamo mentre Eric Bana nei panni di Ettore risulta a mani basse il migliore di tutto il film; paradossalmente incarna lui meglio di tutti la necessità di dover attualizzare in alcuni punti L' Illiade, puntando sulla componente umana a scapito dell'epica superficiale e battagliera a tutti i costi.

Eric Bana mette in scena un eroe padre di famiglia, che non è contento di scendere in battaglia e pensa più alla vita dei suoi soldati che ad un'astratta grandezza di Troia, seppur sia giustamente devoto alla sua città. Non è un caso quindi che vince in scioltezza la sfida con il monolitico ed inespressivo Brad Pitt, il quale fa' uso di tutti i muscoli del suo corpo tranne quelli facciali.

 

 

Eric Bana a parte, in tutto questo kolossal senz'anima un po' di cuore emerge nel confronto tra un Priamo regale e un guerriero che ha ucciso suo figlio. L' anziano re prostrandosi innanzi ad Achille chiede il corpo del figlio, la prova recitativa di O'Toole (che ha preso parte al film solo per questa scena e non ha nascosto mai di trovare il film molto debole) è eccezionale nel conferire una sincera umiltà a questa figura, che non perde un briciolo della sua regalità e annientado Brad Pitt nel confronto (il divo americano disse di aver tratto insegnamento da tale prova recitativa del suo collega, anche se a tutt'oggi non si vedono miglioramenti in proposito).

Una nota finale su Diane Kruger (Elena), motivo scatenante della guerra in apparenza... è bella non lo metto in dubbio, ma non più di altre donne che Hollywood produce per il cinema a getto continuo, non mi sembra la scelta giusta come Elena che dovrebbe fare da causa scatenante della guerra essendo la donna più bella del mondo, facendo muovere migliaia di uomini di entrambe le fazioni. Kruger non è una bellezza unica e non replicabile per intenderci, non è come se avessero rapito chesso' una Greta Garbo, Ingrid Bergman, Audrey Hepburn, Marylin Monroe o Grace Kelly, che essendo bellezze uniche, possono giustificare una guerra per causa loro, ma Diane Kruger... rapita lei ne trovi altre nel mondo dello spettacolo (non era disponibile Nicole Kidman? Per lei sarei stato in prima fila in una guerra).

In conclusione un film che ha incassato tanti soldi, ma alla fine lascia veramente molto poco.

 

 

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