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Aliens. Scontro finale

Regia di James Cameron vedi scheda film

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La recensione su Aliens. Scontro finale

di rickdeckard
8 stelle

Plasmando la materia di partenza di Alien a immagine e somiglianza del suo stile personale, Cameron realizza uno dei migliori sequel della storia del cinema, un prodotto entusiasmante e ottimamente calibrato che ha poco da invidiare al capostipite in termini di importanza e qualità.

Voto 8

A ben sette anni di distanza dal capolavoro di Ridley Scott, l’allora quasi esordiente James Cameron, reduce del successo del primo Terminator (1984), è chiamato a raccogliere la mastodontica eredità del leggendario capostipite e del suo illustre collega. A differenza di quanto ci si possa aspettare da un seguito, Aliens non è affatto un film brutto o inutile: al contrario Cameron, celebre sperimentatore di tecnologie innovative al cinema e intrattenitore di altissimo livello, non cade nella trappola di realizzare una pallida imitazione del primo film, ma, intelligentemente, stravolge le carte in tavola, plasma la materia a immagine e somiglianza del suo stile personale e rende Aliens tutto ciò che non era stato Alien, dunque un’opera diametralmente opposta nell’approccio al genere ma altrettanto valida e convincente nel risultato complessivo. Infatti, dove Scott giocava sull’attesa, sul senso di claustrofobia e di ambiguità connaturata allo Xenomorfo attraverso un incedere lento ma costante del racconto, il regista canadese spinge il pedale dell’acceleratore su scene d’azione ad alto tasso di spettacolarità e su un ritmo narrativo di infallibile presa; questi due elementi, uniti a effetti speciali (ancora oggi) sorprendenti e ad un montaggio serrato e impeccabile, danno vita a un maestoso spettacolo audiovisivo, fastoso ma mai magniloquente, non particolarmente profondo ma mai piatto o superficiale, e forte di un respiro cinematografico veramente raro per prodotti di questo tipo. Senza preoccuparsi di stupire a tutti i costi e senza la fretta di gettare immediatamente lo spettatore nell’azione sfrenata, il regista si prende i suoi tempi per presentare luoghi, situazioni e personaggi, introducendoli correttamente e curandosi di fornirgli uno sviluppo adeguato e coerente. Particolarmente interessante è, a tal proposito, la caratterizzazione del tenente Ellen Ripley (una sempre bravissima Sigourney Weaver), profondamente segnata dalla strenua battaglia contro lo Xenomorfo ma soprattutto dalla perdita della figlia, che ritroverà (metaforicamente) nella bambina sopravvissuta allo sterminio nella colonia: entrambe private dei loro affetti a causa dello stesso male, le due eroine si dimostreranno ben più solidali e tenaci dei tanto sfrontati Marines, all’inizio tanto sicuri di sé stessi ma, alla fine dei conti, fragili e terrorizzati di fronte a una minaccia ingestibile. L’ormai leggendario scontro finale (che poi finale non sarà, visti gli ulteriori sequel e prequel) tra Ripley e lo Xenomorfo Regina, oltre a essere elettrizzante e ben orchestrato, crea un’interessante contrapposizione tra due concezioni diverse di figura materna: quella putativa (impersonata da Ripley) e quella biologica (incarnata dall’alieno), entrambe disposte a tutto pur di salvare la propria prole. Con ogni probabilità, si può definire uno dei migliori sequel della storia del cinema, e uno dei pochi che, pur non raggiungendo le vette del film originale, ne risulta una degna continuazione che non fa rimpiangere la materia di partenza.

P.S. Qui la mia recensione di Alien (1979) di Ridley Scott

//www.filmtv.it/film/242/alien/recensioni/976248/#rfr:none

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