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Il posto dell'anima

Regia di Riccardo Milani vedi scheda film

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La recensione su Il posto dell'anima

di FilmTv Rivista
6 stelle

La classe operaia, questa sconosciuta. Se mai fosse stata “in paradiso”, ora è più che mai “all’inferno”. La rimozione è in atto. Poi può accadere che un manipolo di lavoratori di una fabbrica di pneumatici non ci stia a farsi liquidare dalla casa madre, una multinazionale americana. Inventandosi forme di lotta sui generis, persino “antisindacali”, nel senso di un coraggio e di una consapevolezza diversi e alternativi. La vicenda, vera come un turno in catena di montaggio, viene riproposta da Riccardo Milani in una chiave a metà strada tra Romanzo popolare di Mario Monicelli e Padre e figlio di Pasquale Pozzessere. Vale a dire: un Silvio Orlando (davvero ispirato) sulla strada che fu di Ugo Tognazzi; e un Michele Placido che reindossa gli scomodi panni di un vecchio operaio in conflittualità perpetua col figlio, simbolo di un’altra generazione. A proposito di simboli, che proprio il personaggio impersonato dall’attore lucano invoca e sponsorizza: ce ne sono molti, forse troppi, dall’orso (che Starnone e Milani potevano probabilmente solo “suggerire”) agli indiani d’America. Feticci di un universo che non solo vuole sopravvivere, ma che reclama con orgoglio il proprio spazio.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 20 del 2003

Autore: Aldo Fittante

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