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Una donna di Tokyo

Regia di Yasujiro Ozu vedi scheda film

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La recensione su Una donna di Tokyo

di steno79
7 stelle

Un mediometraggio di circa quarantacinque minuti di Ozu, ancora muto pur essendo del 1933. È un melo sulla condizione della donna sfruttata e umiliata che ricorda molto il cinema di Mizoguchi, anche per la presenza della sua attrice preferita Kinuyo Tanaka in un ruolo di fianco. Una giovane di nome Chikako mantiene l'amato fratello all'università lavorando di giorno e prostituendosi di notte in un locale notturno. Quando Ryosuke viene a saperlo, scoppia la tragedia...

Lo stile tipico delle opere della maturità del regista non si è ancora del tutto formato: qui Ozu denuncia la stupidità del codice d'onore maschilista che può condurre alla morte senza una reale motivazione, di cui la donna diviene fatalmente vittima. Non è una delle sue opere più evolute, sconta una messinscena ancora incerta e un po' zoppicante, in ogni caso meno inventiva rispetto a "Sono nato ma..." dell'anno precedente, che resta probabilmente il suo migliore film muto. Nelle scene notturne si avverte anche un vago sapore da "film noir" che si aggiunge all'influsso preponderante del cinema di Mizoguchi; da notare l'inserto di un film americano come "Se avessi un milione" nell'episodio diretto da Lubitsch che il protagonista va a vedere al cinema. Una menzione per la brava protagonista che si chiama Yoshiko Okada, mentre la Tanaka interpreta la fidanzata di Ryosuke. Visto su Fuori orario di Ghezzi.

Voto 7/10

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