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The Eye

Regia di Oxide Pang Chun, Danny Pang vedi scheda film

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La recensione su The Eye

di maurizio73
6 stelle

Giovane ragazza di Hong Kong rimasta cieca in tenera età, riacquisisce la vista grazie ad un provvidenziale trapianto di cornee, iniziando però a soffrire di strane allucinazioni diurne ed inquietanti incubi notturni in cui sembra entrare in contatto con le anime di persone che hanno da poco subito una morte violenta o dolorosa. In cura presso un giovane psichiatra che si è innamorato di lei, finirà per scorpire che le misteriose ragioni di questo fenomeno sono dovute alla sfortunata donatrice dei suoi nuovi occhi.
Insolito horror made in Hong Kong che rifà il verso da un lato alle ossessioni sulla autonoma identità delle singole parti del corpo umano già frequentate dal recente  cinema americano (Body Parts  - 1991 - Eric Red) e dall'altro al più prolifico filone dell'horror animista orientale (giapponese e non solo) di cui riprende le cupe ossessioni per una dimensione extrasensoriale angosciante e oppressiva e le complicate dinamiche (al limite del parossismo narrativo) tra scientismo d'accatto e orrifiche comparsate fantasmagoriche. Frutto di una messa in scena articolata e non particolarmente banale (alcune invenzioni visive e movimenti di macchina sono più che apprezzabili benchè risulti sacrificato il potenziale in esterni della caotica suggestione scenografica di Hong Kong) e di una ambiguità di fondo che (almeno nella prima parte) riescono a generare una giusta tensione narrativa lungo la sottile linea di demarcazione tra l'analfabetismo visivo della protagonista ('tu devi re-imparare a vedere' gli suggerisce il dottore innamorato) e la reale consistenza delle sue allucinazioni, sembra dissipare il suo lettigittimo patrimonio di credibilità fantastica in un assurdo finale dove si tenta a tutti i costi la carta della spiegazione razionale e si vira verso la facile deriva sentimentalista (gli orientali, a quanto pare, hanno un debole per le love story alla 'ghost'). Così, dopo il promettente spauracchio-tormentone di 'vedo la gente morta' ('Il Sesto Senso', 1999 - Night Shyamalan), si procede confusamente sulla via di una detection paranormale che riesca a liberare dai propri tormenti le anime di suicidi condannati ad una eterna compulsione iterativa e consegni la bella protagonista (la dolce e remissiva Angelica Lee) ad una vita di cecità fisica e felicità sentimentale oltre la catarsi finale di una sventurata Cassandra condannata a predire disastri per il resto dei suoi giorni e delle sue diottrie. Gli occhi,si sa, sono lo specchio dell'anima e l'amore, mai come in questo caso, è proprio cieco!

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