Espandi menu
cerca
Rivolta al blocco 11

Regia di Don Siegel vedi scheda film

Recensioni

L'autore

marcopolo30

marcopolo30

Iscritto dal 1 settembre 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 125
  • Post 3
  • Recensioni 3019
  • Playlist 11
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Rivolta al blocco 11

di marcopolo30
8 stelle

Pietra miliare all'interno del sub-genere carcerario, “Rivolta al blocco 11” risulta in una sorta di azzeccatissimo mix tra documentario e action-movie, nel quale Siegel riesce sapientemente a tenere sempre a mille la tensione. VOTO: 8½

Davvero curiosa la genesi di questo “Rivolta al blocco 11”. Infatti, nonostante la sceneggiatura porti la firma di Richard Collins, si narra che il vero soggettista del film sia stato il produttore Walter Wanger, particolarmente turbato dai quattro mesi passati per davvero in gattabuia per aver sparato, nel dicembre del 1951, a Jennings Lang, amante (o presunto tale da Wanger) di sua moglie Joan Bennett. Con un budget ridotto (circa 300.000 dollari) e facendo ricorso alle autentiche locations nonché ai veri detenuti e secondini del penitenziario di Folsom, Don Siegel riesce a montar su un fantastico spettacolo, sorta di azzeccato mix tra documentario e action-movie. Il film si apre con una voce fuori campo che ci presenta il vero sfondo socio-politico contro cui andranno a stagliarsi gli eventi narrati, con una realtà carceraria eccessivamente dura che aveva portato negli ultimi anni a numerose rivolte in svariate carceri del Paese, e gli sforzi di qualcuno -pochi per la verità- per sensibilizzare il governo a migliorarle tali condizioni. Questa breve intro serve a Siegel da un lato per incrementare il senso di verismo che si voleva dare all'opera, dall'altro per evitargli quei 'convenevoli' dei quali il suo cinema ha sempre fatto volentieri a meno, e poter invece partire in quarta con la rivolta dei detenuti del Blocco 11 guidati da Dunn (Neville Brand in uno dei suoi primissimi ruoli da protagonista). E l'intero film, caricato a mille di tensione, si muove poi parallelamente tra gli eventi all'interno del carcere e i retroscena dei negoziati tra rivoltosi e autorità. Davvero un'opera di tutto rispetto, a ragione considerata oggi come una pietra miliare all'interno del sub-genere carcerario. Sub-genere a cui un quarto di secolo più tardi Siegel aggiungerà peraltro una seconda gemma di raro splendore: “Fuga da Alcatraz”. Da notare infine che fu questo il primo film a cui lavorò Sam Peckinpah nel ruolo di assistente alla regia.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati