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Quel freddo giorno nel parco

Regia di Robert Altman vedi scheda film

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La recensione su Quel freddo giorno nel parco

di maso
7 stelle

 

 

Prima incursione di Altman nei territori del thriller camuffato da dramma esistenziale e racconto di formazione in cui l'incontro fra due personaggi all'antitesi diventa il veicolo per descrivere il delirio crescente generato dal vuoto giornaliero di una donna sola senza una vita sessuale e l'ingenuità irresponsabile della generazione hippie simboleggiata dal ragazzo che tenendo fede allo stile di vita adottato da quel movimento giovanile vive le sue giornate senza una direzione precisa e raccoglie le esperienze che gli capitano sotto mano senza calcoli o regole.

Al centro del film c'è indubbiamente il personaggio di Frances Austen affidato intelligentemente al volto triste e privo di sensualità di una eccellente Sandy Dennis che fin dalle prime battute esprime con sguardi apatici e vuoti la tristezza del suo personaggio circondato dalla cerchia di amici ultracinquantenni della defunta madre, dai dialoghi si intuisce come questa figura sia stata per Frances un carceriere che l'ha privata di una vita sociale castrando le sue pulsioni di donna.

Le prime scene sono condotte da Altman sul registro della commedia nera nell'appartamento di Frances, la presenza di quegli anziani interlocutori suona insolito allo spettatore ma è proprio Frances a deviare il discorso osservando ossessivamnete dalla finestra un giovane accucciato su una panchina nel parco sotto casa mentre la pioggia comincia a cadere copiosa.

Rimasta sola Frances decide di avvicinare il giovane che senza neanche rispondere accetta l'invito e sale nel suo appartamento.

Inizia uno strano gioco di specchi con il giovane che si lascia cullare dalle cure della donna senza mai parlare, Frances dal canto suo non sembra aver bisogno di risposte, la sua unica esigenza è quella di un contatto con qualcuno che non sia più vecchio di lei di parecchi anni, in realtà Frances non lo vede molto diverso dalle bambole che custodisce nella camera degli ospiti dove il ragazzo viene chiuso a chiave per la notte.

Altman si muove nell'appartamento con leggera disinvoltura quasi toccando con mano i suoi protagonisti per poi lasciarsi andare negli esterni di una gelida Vancouver dove la storia si svolge, le parti in cui osserviamo Frances muoversi per le vie della città hanno un taglio grezzo da free cinema che sottolinea come la storia sia aderente più di quello che può sembrare alla quotidianeità di qualcuno anche se narra una fatto ai limiti del surreale.

La visita dal ginecologo e la partita a bocce ancora con gli anziani amici della madre evidenziano lo squallore della vita di Frances che sta però maturando in se il germe della ribellione.

Il ragazzo intanto esce ed entra a suo piacimento dalla scala antincendio, non è affatto afflitto da mutismo e vive in una comunità hippie che Altman immagazzina con una fluida ripresa notturna da una gru mobile con la quale segue i passi del ragazzo all'interno dello stabile dove vive.

Altman tiene il film sospeso sul filo del dramma fino al lungo monologo di Frances con il ragazzo che crede si trovi sotto le coperte, l'urlo raggelante della donna sancisce la svolta del film verso il thriller vero e proprio e la presa di coscienza del ragazzo che il gioco che tanto lo ha divertito è finito nel momento in cui Frances lo ha segregato in casa inchiodando la finestra della sua camera dalla quale non è più libero di uscire.

Ora la follia della donna è palpabile e la luce dell'appartamento viene oscurata dal regista con le sue riprese tetre che riempiono il finale del film: Altman segue Frances in una strana idea che possa divertire il suo giocattolo umano ma si rivelerà invece la definitiva affermazione della donna nei confronti dell'ingenuità di quello sconosciuto hippie non più in possesso della propria libertà.

Il film vive quindi di una malsana atmosfera dettata dall'orrore della quotidianeità di Frances in totale contrasto con la giocosità della vita del giovane, l'alchimia fra Sandy Dannis e Michael Burns è solida e cresce con la tortuosità del loro rapporto che con il passare dei minuti è sempre più grottesco, più cresce il desiderio sessuale della donna più aumenta la paura del ragazzo.

Jack Nicholson era molto interessato al ruolo del ragazzo ma Altman all'audizione gli disse semplicemente "Jack sei troppo grande". Piccola parte per Michael Murphy attore scelto per Altman in tanti suoi film.

 

 

 La scena cruciale dell'incontro

 

 

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