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L'avversario

Regia di Nicole Garcia vedi scheda film

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Tiaz gasolio

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'avversario

di Tiaz gasolio
5 stelle

L'avversario - La Recessione.

La vera storia di un bugiardo infame.

I film francesi creano sempre uno strano prurito nello staff della Recessione, perché per la maggior parte delle volte si sono rivelati un mattone sullo scroto.

Questa volta però la storia di Jean-Marc Faure è troppo interessante per non guardare un film che ne racconta i misfatti, anche perché tutto quello che c'è nel film è tratto da una storia vera. Jean-Marc è un perdente con la faccia da scroto essiccato al sole che non ha mai avuto la fortuna di avere una madre italiana. Questo vi potrà sembrare inverosimile, ma Jean-Marc nella vita non ha mai combinato un cazzo: non si è mai laureato e per giunta ha mentito alla sua famigliola felice per anni dicendo di essere un medico. E qui torniamo al concetto della madre italiana che dona amore in egual maniera a quanto caga il cazzo. Avrebbe mai permesso che suo figlio non combinasse una minchia? Mentire sulla laurea? Una buona madre italiana, quelle per cui i figli non sono mai sazi e i capelli non sono mai a posto anche quando la calvizia ha vinto tutte le battaglie sulla testa del figlio, quelle donne, se loro figlio diventa medico, come minimo si fanno fare un set fotografico di cinquecento foto da mostrare come santini a tutto il vicinato ed alle prossime 4 generazioni.

Jean-Marc Faure invece per quindici anni riesce a prendere per il culo tutti, famiglia, moglie... la spara grandissima affermando di lavorare all'Organizzazione Mondiale della Sanità e tutti se la bevono alla grande. Vi direte che uno che durante tutto il giorno non fa un cazzo e mente a tutti avrà sicuramente una seconda vita super eccitante, invece no. Jean-Marc vive una vita da perdente in mezzo a persone che lo credono qualcuno e noi spettatori viviamo interamente e lentissimamente la sua angoscia, minuto dopo minuto si trasforma da normale sfigato a stronzo con il cuore di ghiaccio che stermina tutta la sua famiglia senza rimorsi ne ripensamenti. Un film lungo, lento, a volte angosciante, con un finale che non dà una degna chiusura alla storia, ma che dimostra solo che questo uomo è talmente merda da non riuscire nemmeno a d uccidersi.

#larecessione

per insulti anche non costruttivi.

www.facebook.com/larecessione

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