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Irréversible

Regia di Gaspar Noé vedi scheda film

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La recensione su Irréversible

di bradipo68
4 stelle

Noè guarda il mondo di sbieco.Irreversibilmente.Un caso massmediatico creato da una sequenza di una violenza sessuale in un sottopassaggio della metropolitana.Che è sicuramente la cosa peggiore del film,un esibizione gratuita ai limiti del soft core che ha almeno il merito di non far proferire verbo all'autodoppiata Bellucci(che come al solito si doppia in maniera meno che dilettantesca).Ma il film pur avendo come fulcro questi dieci minuti circa a camera fissa piantata per terra è in realtà molto d'altro.A me stupisce per esempio che molti si siano scandalizzati per questa scena e non abbiano detto nulla sulle scene di violenza insostenibile viste nel locale gay all'inizio del film.A me  hanno disturbato molto più quelle.La prima parte che coincide con l'arrivo di Marcus e Pierre(rispettivamente attuale fidanzato di Alex/Bellucci ed ex) nel locale gay: assistiamo a una sorta di discesa negli inferi,un locale molto più che equivoco buio,sporco,puzza per ogni dove,uomini impegnati in ogni sorta di nefandezze e infine l'omicidio.I due stanno cercando vendetta contro chi ha stuprato Alex e uccidono la persona sbagliata.Questa prima parte si affida a movimenti vorticosi della macchina da presa,Noè riprende tutto di sbieco,in pianisequenza di virtuosismo assoluto(anche se ho letto che comunque ci sono  degli impercettibili tagli) che però danno l'impressione di essere sterili,manifestazioni pedanti dell'esercizio di stile.La seconda parte cambia totalmente,ci si concentra sui dialoghi dei tre(a dire il vero di banalità quasi imbarazzante).Il film è praticamente montato al contrario un po'come Memento o anche come Cinqueperdue di Ozon:si parla prima dell'effetto e poi si risale alla causa.Credo che la cosa su cui bisognerebbe soffermarsi in questo film è il linguaggio registico di Noè:un uso ossessivo del pianosequenza,la cinepresa sempre in movimento nei primi 30 minuti,inquadrature che cambiano continuamente di angolazione,che ruotano e che possono risultare anche fastidiose.Poi la cinepresa si ferma,ostinatamente cerca di filmare il non filmabile(vedi la lunga sequenza dello stupro con cinpresa fissa)fino ad arrivare a un finale godardiano(non me ne vogliano gli appassionati di Godard,ma le chiacchiere a letto tra Cassell e la Bellucci per me sono una chiara citazione dell'esordio di Godard Fino all'ultimo respiro).Per poi non parlare dell'ultima citazione kubrickiana a partire dal feto di 2001 Odissea nello spazio fino al sogno di maternità simboleggiato dagli unici colori non lividi che si vedono nel film,cioè quelli di un prato in fiore.A mio parere il film di Noè è programmaticamente costruito per scandalizzare,in questo mi ricorda molto Von Trier che è maestro nel riuscire a dividere critica e pubblico, ma non è da disprezzare in toto.Quello che gli sfugge è l'oppressività della notte nella banlieue,l'atmosfera pesante che vi si respira e che può condurre a tali atti di violenza.Probabilmente è troppo impegnato a specchiarsi nella propria autorialità.Ma il suo è uno specchio deformante.Un altro teorizzatore dell'ultraviolenza..Kubrickiano anche in questo...

Su Gaspar Noé

la sua regia diventa quasi uno sfoggio di tecnica:sterile

Su Monica Bellucci

si autodoppia in maniera scandalosa

Su Vincent Cassel

non mi dispiace neanche in questo film

Su Albert Dupontel

non memorabile

Su Philippe Nahon

cameo all'inizio del film

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