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Grace

Regia di Ilya Povolotsky vedi scheda film

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La recensione su Grace

di alan smithee
7 stelle

scena

Grace (2023): scena

FESTIVAL DI CANNES 2023: QUINZAINE DES CINÉASTES/ TFF 41 - CONCORSO

Un pulmino rosso scassato e colmo di oggetti e paccottiglia viaggia tra le strade secondarie e desolate di una Russia ai margini.

All'interno di esso un uomo di mezza età e sua figlia adolescente, si arrangiano a sopravvivere organizzando proiezioni di film all'aperto in stile drive in in posti davvero inconsueti, vendendo bibite e generi alimentari ai clienti che accedono, ma anche dvd e film piratati, pornografia e altre amenità difficili da recuperare.

 

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Grace (2023): scena

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Grace (2023): scena

Nel viaggio, costellato da rari incontri, spesso con prostitute che il padre della ragazza usa o di cui diventa tramite per i propri clienti, lucrando una commissione, una sola vaga metà: raggiungere il mare, luogo che la figlia non ha mai visto, ed in cui aspergere le ceneri di una madre e moglie che, in quel momento più che mai, si trasforma nel ricordo di una infanzia decisamente più felice ed armoniosa della grigia, asfissiante realtà.

L'opera d'esordio di Ilya Povolotsky guarda al cinema estatico e dalla ripresa lenta e potente tipica dei grandi maestri del cinema russo.

E la vicenda, che si trascina lenta ma solenne come il camper rosso scassato dei due dolenti protagonisti, procede senza scossoni con una capacità di rappresentazione dai tratti evocativi di un disagio che trova, nella muta solidarietà dei due protagonisti, l'apice centrale di una intesa costruita per scopi puramente di sopravvivenza ed attesa di un futuro migliore.

 

scena

Grace (2023): scena

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Grace (2023): scena

In tal senso la dispersione delle ceneri diviene il presupposto più utile e necessario per motivare una fuga da un disagio che, tuttavia, pare segnare anche il dolente cammino di quella dolente carovana di disillusi.

Riprese lente, contemplative, magnifiche, forse sin troppo costruite ad effetto, al servizio di una storia di rassegnazione e solitudine, ma anche di sofferta incomunicabilità tra due generazioni che si cercano, ma non trovano mai un punto di contatto che li possa motivare verso un possibile riscatto, materiale e morale.

Sullo sfondo un paese che si sta lentamente disgregando, e che vive la sua inesorabile agonia come una preziosa colonna portante che affronta il tempo e lo spazio accettando di consumarsi poco per volta, acquistando fascino nel suo incondizionato adattarsi al tempo che lentamente se la porta con sé.

 

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