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Il mondo dietro di te

Regia di Sam Esmail vedi scheda film

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La recensione su Il mondo dietro di te

di Mulligan71
6 stelle

"Il Mondo Dietro Di Te" è il tipico prodotto da piattaforma mainstream e quindi non è un caso che sia approdato su Netflix invece che al cinema. E non è neppure un caso che al timone di questo film "apocalittico" ci sia un signor nessuno, come Sam Esmail, americano di origine egiziana, che ha aspirazioni, almeno qui, alla Shyamalan. Ormai questi prodotti flirtano, troppo, con le serie TV e anche per questo film, la serialità gli avrebbe probabilmente giovato. Così com'è, è imbastito di parole perchè, anche qui è un vizio terribile, DEVE durare quasi due ore e mezza, come se gli spettatori debbano sempre e per forza subirsi questi pseudo kolossal. Qui ne sarebbero bastati cento, di minuti. Il budget viene usato tutto per gli attori, gente come Kevin Bacon, Ethan Hawke e Julia Roberts (che ci mette anche i soldi insieme a Denzel Washington, che all'ultimo però ha rifiutato di recitare), e per qualche effetto visivo, che oggi, con la tecnologia disponibile, è roba risibile e facile. Il resto è praticamente tutto girato in una grande villa appena fuori New York, dove queste due coppie, una bianca con due figlie e una nera, padre e figlia, si trovano, in qualche modo misterioso, confinati, dopo che all'esterno una qualche catastrofe/guerra ha spento l'elettricità e, in definitiva, il mondo tecnologico che diamo per scontato. La tensione c'è e il film si segue volentieri, le chiacchiere, purtroppo, sono tante, con riflessioni di filosofia spicciola sul mondo che forse non c'è più e la vita che si è svolta prima del blackout. Ogni tanto, qualche scossone, qualche indizio su quello che sta accadendo, ma poco più. Un plauso, quindi, agli attori, bravi, e ci mancherebbe, ma un po' meno alla regia, che tenta di scuotere il film con funambolici movimenti di camera, che danno solo la nausea. Il resto è patinato, troppo, come un tipico prodotto televisivo: qualche riflessione interessante la coltiva, ma rimane in bilico fra un film tipo un "Il Grande Freddo" virato ai giorni nostri e un "survival" misterioso. Non mi sono annoiato, cosa importante, ma nemmeno è un'opera che esalti: domani non mi ricorderò nemmeno più di averlo visto. 

 

 

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